Politica

Desertificazione in Sicilia, allarme rosso: istituita consulta all’Ars

Desertificazione in Sicilia. La deputata regionale del Movimento 5 Stelle, Valentina Palmeri, ha dato impulso per promuovere una Consulta per la lotta alla desertificazione in Sicilia, formalmente costituita oggi.

L’organismo, che nasce in  applicazione della Convenzione delle Nazioni Unite contro la desertificazione, è composto dai rappresentanti di enti locali, imprese, associazioni, fondazioni, enti del terzo settore, rappresentanti politici e istituzionali, ed è supportata dall’equipe tecnico-scientifica dell’Irssat (Istituto di ricerca, sviluppo e sperimentazione sull’ambiente ed il territorio).

Desertificazione in Sicilia: linee guida e piani per la protezione ed il recupero della biodiversità

La Consulta ha il compito di suggerire ed indicare alle istituzioni, attraverso un approccio scientifico e tecnico una serie di linee guida e piani per la protezione ed il recupero della biodiversità, per la riforestazione, per la conversione dei sistemi produttivi agricoli verso l’agroecologia e l’agroforestazione, per il miglioramento delle risorse idriche. Incendi, erosione del suolo, corsi d’acqua, energie rinnovabili e rifiuti sono tra le altre materie sulle quali si soffermerà l’operato della Consulta.

“Se la Regione ha adottato un piano contro la desertificazione – ricorda Palmeri – è anche grazie all’input che il Movimento 5 Stelle ha dato con una mozione in cui impegnava il governo in questa direzione. Quello della desertificazione è un tema scottante, ma non affrontato con il dovuto impegno, specialmente in Sicilia, dove questo fenomeno investe ben oltre il 70 per cento del territorio, secondo i dati aggiornati Irssat.

Un dato molto allarmante, se si considera che la media delle altre regioni italiane non supera il 50%, mentre il Paese con la più alta percentuale di desertificazione in Europa è Cipro, con il 57 per cento. In Sicilia è acclarato che questa tendenza si inverte nelle aree di parchi, segno che su queste realtà bisogna maggiormente investire. Oltre a questo non vi è alcun dubbio che vadano attuate politiche incisive per la difesa del verde e del suolo e la Consulta sarà lo strumento operativo per elaborare studi per settori tematici, con report e proposte che possano diventare leggi e azioni di governo”.

Redazione

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