Depistaggio strage Via D’Amelio, al via processo a Caltanissetta

Depistaggio strage Via D’Amelio. Si è aperta questa mattina a Caltanissetta l’udienza preliminare del processo che vede imputati  agenti di polizia con l’accusa di concorso in calunnia.

Il processo li vede seduti sul banco degli imputati e coinvolti a vario titolo nelle indagini per la strage di via D’Amelio.

Il processo inizia in un clima di tensione a causa degli eventi degli ultimi giorni come la perquisizione avvenuta a casa del cronista di Repubblica Salvo Palazzolo.

Il fatto risale allo scorso 13 settembre quando la procura di Catania  ha operato una perquisizione a casa del cronista, colpevole di aver rivelato in anticipo la chiusura dell’indagine a carico dei tre poliziotti rinviati a giudizio e in merito al depistaggio del pentito Vincenzo Scarantino sulla strage Borsellino.

Nel corso dell’operazione è stato sequestrato il telefono cellulare ed eseguito un controllo del suo computer personale.

Depistaggio strage Via D’Amelio: in aula Claudio Fava, Presidente della Commissione regionale antimafia

“Sono qui per un atto di dovuta testimonianza. Sul depistaggio per la strage di via D’Amelio, che oggi conosce dopo 26 anni la prima pagina giudiziaria. La Commisione antimafia ha aperto una propria indagine e daremo il nostro contributo per contribuire a restituire verità sui fatti, sui silenzi, sulle responsabilità che abbiamo collezionato per oltre un quarto di secolo” ha dichiarato Claudio Fava questa mattina.

Il presidente Fava ha anche partecipato al sit-in che si è tenuto fuori dal tribunale in solidarietà al giornalista Salvo Palazzolo cui, nei giorni scorsi, sono stati sequestrati telefoni, pc e altro materiale a causa di alcuni articoli scritti proprio sul depistaggio relativo alla strage di via D’Amelio.

Il Comune di Palermo sarà parte civile

Il sindaco Leoluca Orlando ha dato mandato all’avvocatura comunale di procedere alla costituzione di Parte Civile nel processo che a Caltanissetta vede imputati alcuni agenti e funzionari di Polizia per il presunto depistaggio delle indagini sulla strage di via D’Amelio del luglio del 1992.

“Accertare la verità su quanto avvenne prima e dopo la strage – ha detto il Sindaco – è un dovere che lo Stato ha nei confronti delle vittime, nei confronti della città di Palermo e nei confronti di tutti i cittadini.
Questo processo, insieme a quello sulla “trattativa” sono pezzi importanti per ricostruire la verità storica dei fatti del 1992 e del 1993, perché quei fatti hanno strappato all’affetto dei familiari decine di vite e perché quei fatti hanno condizionato la storia e la democrazia del nostro paese.
26 anni di misteri e tentativi di insabiare la verità sono la prova del fatto che quella verità, ancora oggi, fa paura ad alcuni, ma che, allo stesso tempo, continua ad essere cercata e voluta da tanti.”