Delocalizzazione distilleria Bertolino. Lo Biundo e D’Amico sull’approvazione dell’accordo da parte del consiglio comunale

Dopo l’approvazione dell’accordo sulla delocalizzazione in Consiglio Comunale il sindaco di Partinico  Salvo Lo Biundo e L’assessore D’Amico incontreranno la titolare della Distilleria per illustrare …

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di redazione

Dopo l’approvazione dell’accordo sulla delocalizzazione in Consiglio Comunale il sindaco di Partinico  Salvo Lo Biundo e L’assessore D’Amico incontreranno la titolare della Distilleria per illustrare gli emendamenti approvati e procedere per  arrivare alla firma definitiva dell’accordo.  Intanto il sindaco che definisca l’approvazione di portata storica, risponde punto per punto ad alcune critiche dell’opposizione. ‘ La Waterloo non è certo di questa amministrazione ‘ afferma – che ha ottenuto un risultato storico ma di coloro come Idv, Rifondazione Pd ed altri  che hanno in  tutti i modi cercato di frenare questo accordo. Il testo della convenzione non è stato affatto snaturato. Il senso dell’accordo sottoscritto fra Amministrazione Comunale e Bertolino è rimasto invariato. I 6  emendamenti  comuni approvati  con consenso trasversale in consiglio hanno difeso e rafforzato il senso della convenzione. Sul cambiamento dell’intestazione da Convenzione  Urbanistica Consensuale  ad Accordo di Programma già in sede di Terza Commissione, alla presenza dei tecnici comunali,  si concordò fra le parti che il cambiamento del termine non avrebbe cambiato la sostanza dell’accordo,  li decidemmo   di aprire  favorevolmente a tutto il Consiglio Comunale per dare un segnale di unità alla città. L’organo sovrano del Consiglio Comunale di Partinico si è dimostrato all’altezza di questo grande obiettivo per la comunità. Comprendiamo  che alcune forze politiche,  tentino in tutti i modi, senza successo,  di stravolgere la portata storica di questo evento. Ci fanno quasi tenerezza i tentativi futili di una parte di sinistra  isterica e conservatrice che si è schierata contro il progresso, di appropriarsi di un merito che certamente non è suo. Sull’argomento sono sati spiazzati dall’attivismo e dal decisionismo di questa amministrazione. Sintetizziamo brevemente le loro contraddizioni:
1)  Prima hanno parlato di accordo scellerato. Da evitare a tutti i costi.
2)    Poi anno cambiato rotta dicendo: Prima la Bertolino ritiri le querele, prima  dia al Comune i due milioni di euro di risarcimento,  e solo dopo si potrà parlare di accordo.
3)     Poi hanno paventato la pericolosità della tecnologia a biomassa in un convegno e addirittura sventolato il rischio della nascita di un termovalorizzatore, basta leggere le cronache degli ultimi giorni per comprendere la futilità di questi argomenti.
4)    Poi c’è stata una levata di scudi sulla possibilità dello scarico refluo presso la Diga Jato.  Ma appena gli è stato risposto che gli scarichi sarebbero sati a tabella A, e quindi riutilizzabili in agricoltura e che uno scarico refluo in un lago è molto più controllato dagli organi competenti e quindi più sicuro, non hanno avuto più argomenti.
5)    Tutte  le loro illazioni  sono state smentite dai fatti.
6)    Alla fine per questa parte residuale di falsa sinistra l’accordo è diventato buono solo perché è stata cambiata l’intestazione,  e hanno rasentato il ridicolo tentando di elemosinare così  il merito. Comportamento che si commenta da solo.
                              
 
La Bertolino  descrive quali saranno gli step della delocalizzazione e interviene sulla sperimentazione relativa alla coltivazione di canne comuni come biomassa.
 
Qual’ è il suo giudizio dopo l’approvazione dell’Accordo di Programma
‘C’è ancora qualche cosa da discutere ma in linea generale sono soddisfatta soprattutto perché  grazie a questa amministrazione è cambiato l’approccio politico nei confronti delle imprese.   Un approccio che ha rotto nettamente con il passato. Adesso  dall’ amministrazione pubblica   locale si intravede un cambio di passo  che apre al valore degli investimenti privati , alla difesa dei posti di lavoro e promuove con forza  lo  sviluppo economico e la cultura d’impresa.  Vorrei chiarire una cosa, per evitare la confusione che si è diffusa in questi giorni: La Bertolino lavora  le vinacce che sono Biomassa da sempre. Molte delle interpretazioni forzate  sulla biomassa che ho sentito in questi giorni  sono fuori luogo’. 
Quali saranno gli step di questa delocalizzazione e cosa ci sa dire sulle notizie relative alla possibilità di coltivazioni  sperimentali di canna comune come biomassa.
‘Ci sarà un confronto preliminare con il sindaco Lo Biundo  e  l’assessore D’Amico prima della firma definitiva di questo accordo.  Il primo step sarà quello di de localizzare l’impianto di lavorazione delle vinacce. Utilizzerò alcune attrezzature del vecchio impianto ma sfrutterò le nuove tecnologie che mi permetteranno  di superare alcuni processi del ciclo produttivo.
La sperimentazione per la lavorazione delle canne comuni per estrarre gli zuccheri dalla cellulosa, richiederà la costruzione di un secondo stabilimento.  Ad ottobre aprirà il primo impianto del genere nel nord Italia. Guardo con grandissima attenzione a questa realtà. Se il territorio di Partinico dimostrerà consenso nei confronti di questa opportunità investirò qui, anche per questa sperimentazione che a Partinico avrebbe le condizioni ottimali per svilupparsi al massimo. Vorrei anche rispondere ad altre inesattezze fuorvianti, sul fatto che dovrei importare biomasse da fuori. A livello comunitario si parla di filiera corta, tutti gli incentivi sono legati alla produzione di biomassa in loco in un raggio di 70 km dall’impianto’.
Cosa risponde a coloro che hanno polemizzato chiedendo il progetto preliminare prima dell’approvazione e che hanno lamentato accordi sottobanco.
 ‘ Le persone si giudicano per le  loro azioni. Le leggi disciplinano tutti i passaggi, il progetto di massima  deve essere presentato entro 60 giorni dall’approvazione della convenzione.  L’impegno verrà rispettato. Sui sospetti, evidentemente c’è qualcuno  della scuola del passato che è abituato a lavorare in maniera diversa’.
L’addetto stampa Vito Fiorino