Degrado palazzine di via Bernini, un problema già segnalato in passato
Che sia ancora di proprietà comunale oppure già vendute definitivamente ai privati la certezza è che non si può più tollerare questa situazione di estremo degrado che circonda le palazzine di via Bernini. Il presidente della commissione al Patrimonio Salvatore Tomarchio ha raccolto le segnalazioni di un intero quartiere che oggi chiede di rimarginare in modo definitivo una delle più grandi ferite aperte del rione.
La vicenda delle palazzine di via Bernini
Un’area quella delle palazzine di via Bernini che ha ospitato per anni una folta comunità rom e tossico-dipendenti. Oggi al territorio restano le inferriate, le porte e le finestre murate oltre ad una montagna di rifiuti: scenari intollerabili per una città come Catania. Non dimentichiamoci che ci troviamo tra il viale Vittorio Veneto e via Duca degli Abruzzi. Quindi,in attesa che il futuro delle palazzine venga reso pubblico, mi chiedo di chi sia la competenza a pulire l’intera zona. Una enorme pattumiera a cielo aperto dove la gente, a dispetto di recinzioni e reti protettive, continua a passare sotto i portici rischiando di essere colpiti dai calcinacci che possono venire giù in ogni momento.
Non solo, le barriere non impediscono ai cittadini di vedere uno spettacolo indecoroso fatto di spazzatura e montagne di vecchi stracci. Per queste ragioni chiedo pure un pattugliamento costante del territorio da parte delle forze dell’ordine. A Picanello servono strutture, servono progetti, servono piani di rilancio e non catapecchie pronte ad accoglie un’umanità disperata in condizioni igienico-sanitarie assolutamente estreme.
Nel corso degli ultimi anni insieme al vice presidente della commissione, Ersilia Saverino, ed agli altri componenti dell’organo ispettivo comunale mi sono battuto affinchè gli immobili abbandonati del comune potessero ritornare a nuova vita vendendoli ai privati o affidandoli alle associazioni del quartiere dopo un’efficace azione di ristrutturazione. Lasciare questi siti in un limbo indefinito, fatto di lunghissimi iter burocratici, ha il solo effetto di zavorrare ulteriormente i quartieri di un ulteriore abbandono.