Decapitazione reporter Usa: ancora nessuna conferma dal Pentagono
Sulla decapitazione del reporter USA, il portavoce John Kirby parla di “potenziale nuovo assassinio”. Il Pentagono non può ancora fornire conferme sul video che mostrerebbe la decapitazione del giornalista americano Steven Sotloff da parte dei militanti sunniti dello Stato islamico. Lo ha dichiarato il portavoce, John Kirby aggiungendo che le verifiche sono in corso. La Casa Bianca ha subito detto che valuterà l’autenticità del filmato, aggiungendo però che “le nostre preghiere e i nostri pensieri sono con la famiglia.
Intanto Obama ha autorizzato l’invio di altri 350 soldati in Iraq per aiutare a proteggere l’ambasciata americana e altre strutture Usa a Baghdad.
Il reporter americano era stato rapito in Siria nell’agosto del 2013 ed è poi apparso nel filmato in cui l’Isis ha mostrato la decapitazione di James Foley. Nel video i miliziani avevano dichiarato che il destino di Sotloff sarebbe dipeso dalle future azioni del presidente Barack Obama.
Nel video Steven Sotloff appare con indosso una tuta arancione. Il video distribuito ha il titolo “Un secondo messaggio all’America”. Oltre ad rivendicare la decapitazione dell’ostaggio americano Steven Sotloff, l’Isis minaccia anche di uccidere un ostaggio britannico che è nelle sue mani, David Cawthorne Haines.
“Sono tornato Obama, sono tornato per la tua politica estera arrogante verso lo Stato Islamico”. Così riappare il boia soprannominato John il britannico nel video. “Pago il prezzo per la decisione dell’amministrazione Obama di attaccare obiettivi dell’Isis in Iraq”: sono queste alcune parole pronunciate da Steven Sotloff nel video.