De Luca: “Schifani si rassegni, nessuna apertura”
«Continuo a leggere sulla stampa dichiarazioni di Renato Schifani che tenta di sminuire il risultato elettorale raggiunto da “Sicilia Vera” e “Sud chiama Nord” provando ad assimilarlo a mero voto di protesta e ancora leggo il suo disappunto per la mancata apertura nei suoi confronti. Alla luce di ciò mi trovo costretto a ribadire due concetti che caratterizzeranno l’attività parlamentare di “Sicilia Vera” all’Ars.
Innanzitutto, Schifani deve accettare che oltre mezzo milione di siciliani hanno scelto Cateno De Luca non per protesta, ma perché hanno capito e sposato la nostra proposta di governo che mirava e mira a cacciare la banda bassotti politica.
Inoltre, Schifani comprenda che ho scelto di non congratularmi con lui non per una questione di scortesia, ma semplicemente perché non lo riconosco come presidente dei siciliani perché figlioccio di Lombardo, Cuffaro e Dell’Utri ed indicato quindi dalla banda politica.
Ho grande rispetto per l’elettorato che ha scelto che sia lui a governare la Sicilia, ma non posso certamente dimenticare chi è Schifani e se c’è una cosa che farò è tentare di farlo capire agli altri.
Ricorderò ogni giorno che Schifani è stato indicato da Marcello Dell’Utri, con una condanna definitiva per mafia.
Ricorderò ogni giorno che Renato Schifani è uno degli imputanti nel processo Montante bis di Caltanissetta con l’accusa di associazione a delinquere e di avere veicolato notizie segrete per salvare dal carcere l’ex presidente di Confindustria Antonello Montante.
Ricorderò ogni giorno che Schifani è stato sostenuto in questa campagna elettorale da Totò Cuffaro, che ha scontato la condanna per favoreggiamento aggravato alla mafia, e da Raffaele Lombardo.
Non mi rassegnerò all’idea che la Sicilia torni indietro di trent’anni come denunciato da Nino Di Matteo.
La nostra attività politica sarà orientata a vigilare e garantire legalità. Lo dobbiamo ai nostri 500 mila elettori e anche a quella parte di popolazione che non ha ancora evidentemente compreso il rischio che corriamo. Oggi più che mai serve un’opposizione serie e coraggiosa. E questo faremo».