E’ stato messo in calendario al Senato un disegno di legge che affronta il tema della prostituzione e interviene anche sul caso delle zone a luci rosse, proposte a Roma per contenere il fenomeno del sesso a pagamento.
Il testo, è stato condiviso da esponenti di diversi partiti. Le prostitute dovranno pagare le tasse e comunicare alla Camera di commercio l’inizio delle attività.
Firmato dalla senatrice del Pd Maria Spilabotte, insieme alla collega Monica Cirinnà, il ddl che prevede il riconoscimento della prostituzione come un qualsiasi lavoro, con tanto di regole del mercato.
Il loro commento a caldo: “E’ davvero una buona notizia“.
Verranno a perte le case chiuse?
L’intento del DDL è quello di regolarizzare il mercato della prostituzione con case chiuse autogestite, zone a luci rosse nelle città, abolizione del reato di favoreggiamento, uso obbligatorio del profilattico e per le prostitute il pagamento delle tasse e la comunicazione l’inizio delle loro “attività” alle Camere di commercio.
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La prostituzione diventa un vero e proprio lavoro con il pagamento delle tasse. Cosa dovrà fare una prostituta per mettersi in regola?
Basterà inviare una comunicazione presso una qualunque sede delle camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura”, corredata da “un certificato di idoneità psicologica ottenuto presso una qualunque azienda sanitaria locale”.
La legge prevede anche il pagamento anticipato di euro 6.000 per l’esercizio full-time, e 3000 euro per quello part-time, “specificando tre dei giorni della settimana durante i quali si decide di esercitare”.“
Il disegno di legge è stato firmato anche da Alessandra Mussolini e da altri senatori di Forza Italia, anche da esponenti di Se e Movimento 5 Stelle, inizierà nelle prossime settimane l’iter alla commissione Affari costituzionali e Giustizia del Senato.
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Ricordiamo che la prostituzione non è reato.
Sono crimini invece lo sfruttamento e la tratta”. Oltre a questo in discussione andrà anche la questione dei quartieri a luci rosse, tornati alla ribalta dopo l’ordinanza di Roma Capitale sulla creazione di una “red zone” all’Eur.
Il Governo in questo momento sul tema rimane impassibile: la proposta di creare dei quartieri a luci rosse, avanzata dal sindaco di Roma Ignazio Marino, ha trovato infatti più di una resistenza nell’esecutivo ed è stata espressamente osteggiata da alcune parlamentari del PD.
Ed è per questo che il cammino non sarà facile, dato che il PD rimane diviso.
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