Dati nazionali Coronavirus oggi, boom di guariti (+4.179)
Dati nazionali Coronavirus oggi. La protezione Civile nazionale ha pubblicato il bollettino aggiornato dei casi di contagi, ricoveri e decessi causati dal Coronavirus ad oggi martedì 26 maggio.
Dati nazionali Coronavirus oggi, rallentano ancora i decessi in Italia
La Protezione Civile italiana ha pubblicato sul proprio sito ufficiale il bollettino dei casi aggiornati con i dati raccolti nelle ultime ventiquattro ore nel nostro Paese.
Secondo l’ultimo aggiornamento, ad oggi sono stati registrati 230.555 casi risultati positivi. Cresce anche il bilancio relativo al numero di guariti nel nostro Paese, che arriva a 144.658. Sale invece a 32.955 il numero di persone affette da Covid decedute in Italia.
Quadro riepilogativo:
Deceduti: 32.955 (+78)
Guariti: 144.658 (+4.179)
Positivi attuali: 55.300 (-294)
Totale casi: 230.555 (+397)
VISUALIZZA QUI I DATI DELL’INCREMENTO PER PROVINCIA IN SICILIA
Secondo il presidente dei virologi il Coronavirus starebbe perdendo la sua forza
Il laboratorio di Microbiologia e Virologia della Asst Spedali Civili di Brescia ha diffuso delle informazioni incoraggianti sullo status del Coronavirus in Italia.
Secondo lo studio fatto sulla variante isolata presso la propria struttura, i ricercatori hanno constatato una differenza con le altre versioni registrate fino ad adesso. Sarebbe infatti più debole e lenta nel riprodursi.
Rimane ancora incerto i motivi di questo cambio: gli studiosi stanno indagando per capire se si tratta di una mutazione, e in caso scoprire quando avrebbe iniziato a diffondersi nel nostro Paese. Sta di fatto che questa variante del Coronavirus sarebbe “estremamente meno potente”, tanto da risultare quasi impercettibile al test del tampone rino-faringeo.
Arnaldo Caruso, direttore del laboratorio bresciano, ha voluto comunicare la scoperta per “lanciare un messaggio di speranza”. Secondo Caruso inoltre il Coronavirus starebbe perdendo incidenza in Italia sia grazie alle misure di distanziamento sociale, che alla stagionalità. “Quello che sta succedendo, come per tutti i virus respiratori, è imputabile a una stagionalità dell’infezione. Con l’avvio della stagione tardo-primaverile/estiva – spiega Caruso – questi virus tendono a scomparire per motivi che ancora oggi non conosciamo di preciso, come pure non sappiamo perché partono a novembre-dicembre”.