Dati nazionali Coronavirus oggi, superati i 6.000 decessi
Dati nazionali Coronavirus oggi. La protezione Civile nazionale ha pubblicato il bollettino aggiornato dei casi di contagi, ricoveri e decessi causati dal Coronavirus ad oggi lunedì 23 marzo.
Dati nazionali Coronavirus oggi, diminuisce ancora il numero di nuovi casi
Oggi alle ore 18:00 si è tenuta la consueta conferenza stampa di aggiornamento riguardo la situazione Coronavirus in Italia. Secondo quanto comunicato dal capo della Protezione civile Angelo Borrelli, nel nostro Paese sono stati registrati ad oggi 63.297 casi risultati positivi. Il numero di guariti è 7.432, mentre 6.077 sono i deceduti.
Tra le persone risultate positive al tampone per il Coronavirus, 20.692 sono quelle ricoverate con sintomi e 3.204 si trovano in terapia intensiva.
Quadro riepilogativo:
- Deceduti: 6.077 (+601)
- Guariti: 7.432 (+408)
- Ricoverati in Terapia Intensiva: 3.204 (+195)
Totale casi: 63.927 (+4.789)
Nella serata di ieri si è verificato un nuovo esodo di macchine verso la Sicilia. Dopo la pubblicazione dell’ordinanza che vieta lo spostamento verso un Comune diverso dal proprio di residenza, tanti automobilisti hanno provato ad attraversare lo Stretto di Messina partendo dalla Calabria. Le foto delle lunghe code di automobili in attesa per l’imbarco hanno fatto il giro dei social. Dura la risposta del governatore della Sicilia Nello Musumeci: “Basta, il Governo intervenga, non siamo carne da macello: facciano rispettare l’ordine”, ha dichiarato.
Intanto il Governo vaglia un incremento delle sanzioni per chi viola le misure di contenimento. L’idea è di portare la cifra delle multe ad un massimo di 2mila euro. Sono oltre 2 milioni le persone controllate dalle Forze dell’Ordine fino a questo momento.
CONSULTA QUI TUTTI I DATI SICILIANI, PROVINCIA PER PROVINCIA
Nuovo decreto Conte, rimangono aperte solo le fabbriche di importanza strategica
Il Governo Conte ha anche introdotto una nuova serie di limitazioni nei confronti delle aziende. È stata sospesa l’operatività di tutte le attività produttive non essenziali. Una misura richiesta a gran voce dai sindacati, che lamentavano la differenza di trattamento ricevuta dalle diverse categorie di lavoratori.
Rimarranno aperte solo le fabbriche di importanza strategica per il paese; continueranno a lavorare invece i negozi di prodotti alimentari, e le aziende che operano nei settori dell’igiene e della sanità. Il Governo ha quindi deciso di accogliere le richieste avanzate da diversi governatori regionali, a partire da Attilio Fontana. La Lombardia rimane al momento la Regione più colpita dal contagio, seguita dall’Emilia Romagna.