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Dario Mirri: “Voglio aiutare il Palermo e non approfittarne, ecco come…”

Dario Mirri, proprietario della Damir srl, durante una conferenza stampa tenuta al Mercato San Lorenzo, ha spiegato tutti gli avvenimenti degli ultimi giorni legati alla sua azienda e al Palermo. Queste le sue dichiarazioni: «Questo aspetto dei numeri, se mi posso permettere senza poter essere arrogante, la mia paura è che ho vissuto quello che rischia di vivere l’eventuale investitore del Palermo, cioè che possano uscire numeri completamente distorti dalla realtà. Bellusci ha detto delle cose molto importanti quel giorno, tutti dovrebbero ascoltarle. Quando i giornali parlano di numeri devono essere certi, quando si legge che il Palermo incassa 2,5 milioni di pubblicità i numeri pesano e lì è venuta fuori la mia difficoltà. Ho letto di tutto sul web».

Dario Mirri: “Leggere che volevamo approfittare della difficoltà mi ha fatto rimanere male”

Nei giorni precedenti si è parlato della possibilità che Mirri approfitti della situazione del Palermo: «Leggere che volevamo approfittare della difficoltà mi ha fatto rimanere male, ma dovevo mettere in conto questa ipotesi. Se domani c’è qualcuno interessato al Palermo è bene che i numeri siano pubblici, se diciamo che sono 50 milioni di debiti, il principe rosanero scappa. Nel nostro contratto c’è un allegato del Palermo calcio: il Palermo incassa 236 mila euro di soldi per i diritti che ha concesso.

A questo si aggiunge che i 700 mila euro che paghiamo all’anno per quattro anni se tra quattro anni ci arriviamo. Se arriva il principe allora andrà bene anche per noi. Mi sto assumendo delle responsabilità gravi nei confronti della mia società di cui dovrò rispondere se il Palermo fallisce. Ma il palermo non deve fallire, sono certo di questo nel mio cuore.

Un grosso rischio

Quindi sto rischiando tantissimo. Gli spazi e i diritti che ho acquisito sono a disposizione della città. Ho letto di Sicindustria, sarebbe fantastico se hanno raggiunto 1 milione e 900 mila euro, si mettono nel conto corrente dove la Lega accredita i contributi e si pagano gli stipendi ai giocatori. Se Confindustria ha raccolto questi soldi, li metta lì. Se hanno pubblicità le portino. Mi è dispiaciuto molto che i numeri abbiano dato una visione errata. L’ho subito io e non è stato gradevole, volevo fare qualcosa e avevo tutti contro per i numeri che circolavano. Come ha detto Bellusci ognuno deve dare un contributo».

Mirri ha voluto precisare cosa prevede l’accordo con il Palermo e sul perché non si trovava l’accordo con la società di viale del Fante: «Abbiamo previsto un meccanismo di royalty. Se il Palermo va in serie A ha il 70% in favore oltre i 700mila euro. I n numeri sono nel bilancio? Sono un milione e mezzo di diritti complessivi.

Molti i debiti della società

Ci hanno concesso 236 mila euro di soldi più 450mila euro di cambi merce. Nel milione e mezzo ci sono anche cose che non riguardano la Damir. Noi stiamo garantendo adesso al Palermo molto di più di quello che hanno adesso, poi se il Palermo andrà in serie A è un altro discorso. Abbiamo avuto tanta disponibilità settimana scorsa da diversi soggetti, ma erano chiacchiere. Mi dicevano che gli piace il Palermo, vogliono però conoscere quanto è la necessità economica. Dire che non sarò in grado di fornire informazioni certe non posso fare nulla. Ieri sera abbiamo chiesto i dati alla società, li stiamo aspettando e inizieremo a lavorare.

Ci sono debiti di tutti i tipi, mi hanno detto. Ma finché non vedo i documenti non ne sono certo, devono essere resi pubblici, la città deve sapere quel è la situazione. Rino Foschi è un vulcano, da quello che ho capito aveva altre opportunità da poter valutare e forse ha ritenuto che la nostra era la migliore.

Un firma in extremis…

Domenica sera ero in pigiama, me lo sono tolto per andare a firmare. Altrimenti avrei fatto l’ennesimo comunicato in cui dicevo che non c’era volontà reciproca di trovare la quadra. Cosa è scattato? Penso il fatto che entro lunedì servivano soldi e magari gli altri non gli hanno dato garanzie come noi.

Noi eravamo pronti. Rino Foschi ha avuto la difficoltà di capire i numeri veri. Rino Foschi non si sente adatto a svolgere il ruolo da presidente, vuole essere chiamato direttore. Ha chiesto lui alla sua società quali erano i dati, quando li ha visti si è accorto che eravamo dei pazzi e ha voluto firmare subito, ma neanche lui prima aveva i dati. Impressione di continuare a trattare con Zamparini? Ho avuto l’impressione che Rino Foschi fosse convinto di vendere la società».

Sulla possibilità che le aziende aiutino il Palermo e sui creditori Mirri ha parlato così: «Se ogni azienda mette 100mila euro l’uno, tra un mese non ci sarà il problema stipendi. Se diciamo l’Iban del Palermo calcio, se vogliono in cambio spazi pubblicitari li hanno a disposizione. I soldi servono solo per pagare gli stipendi e arrivare a fine stagione. Se Sicindustria ha raccolto 1,9 milioni li può mettere nel conto.

E’ un conto canalizzato esclusivamente dalla Lega che accredita le eventuali somme e si pagano gli stipendi. 115 creditori? Non sappiamo chi sono, speriamo oggi di avere questo elenco. Poi gli avvocati li chiameranno per sperare che voglio aspettare altri 30 giorni. Deve farlo il Palermo, noi siamo depositari del contratto commerciale e della possibilità da advisor di avere i dati».

Manfredi Esposito

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