Dara Khosrowshahi, è il nuovo ceo di Uber, il manager dal 2005 ha guidato la società di viaggi online Expedia. Tra i pretendenti alla nomina anche Jeffrey R. Immelt, ex presidente di General Electric, e Meg Whitman, presidente di Hewlett Packard enterprise.
Travis Kalanich, si è dimesso su pressione di alcuni azionisti per una serie di episodi che avevano danneggiato l’immagine della società, dalle molestie sessuali alle accuse di truffa e spionaggio aziendale.
Il nuovo ceo dovra’ anche far tornare in utile la compagnia, che sta perdendo milioni di dollari ogni trimestre mentre continua ad espandersi e ad investire sulle auto senza guidatore.
La notizia della nuova nomina è rimbalzata in nottata grazie all’annuncio dato dai media Usa. Khosrowshahi è un manager americano di origine iraniana (è nato a Teheran), è stato nominato dal cda dopo una lunghissima riunione
Khosrowshahi, che guadagnava già 90 milioni di dollari all’anno, dovrà voltare pagina dopo l’era Travis Kalanick. Il prossimo ceo è famoso anche per le sue nette prese di posizioni contro il presidente Trump. Il manager aveva definito il muslim ban il “il peggio della sua propensione per le azioni istintive rispetto a quelle ponderate”. “Con questa decisione – aveva anche aggiunto – il presidente cancella con un tratto di penna le radici degli Stati Uniti come nazione di immigrati”. Presentando i conti trimestrali e febbraio, Khosrowshahi aveva concluso la conference call con un laconico: “Mi auguro che saremo ancora vivi per vedere la fine di questo anno”. Una frase che a molti era sembrato un riferimento proprio alla presidenza Trump.
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