Dalla pandemia stimolo per la medicina generale del futuro

ROMA (ITALPRESS) – Lo scenario della pandemia in Italia mostra i primi segnali incoraggianti, ma la lotta al virus è ancora lontana dal potersi considerare conclusa. Proprio per questo il ministro della Salute, Roberto Speranza, indica la medicina generale come “la risposta più forte alla domanda di prossimità.

Oggi dobbiamo combattere il Covid con gli strumenti che abbiamo, come il vaccino e le cure adeguate, e mentre lo facciamo dobbiamo programmare la sanità del futuro. Dobbiamo avere un servizio sanitario più vicino alle persone”, ha detto nel corso del 37° congresso nazionale SIMG, la società italiana di medicina generale e delle cure primarie, indicando proprio la prossimità come uno strumento importante per fronteggiare non solo l’epidemia, ma anche per riprogrammare la medicina generale del futuro. La pandemia, quindi, può rappresentare uno stimolo per il rilancio della medicina generale. E’ quello che si augura anche Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute per l’emergenza Covid-19, che sottolinea l’importanza di dare una scossa. “Negli ultimi 12 anni il mondo è cambiato in modo drammatico. La pandemia è un evento epocale che ci deve dare una scossa. Il servizio sanitario nazionale corre il rischio di naufragare. Penso a una rivoluzione pacifica rafforzando la sanità con i fondi europei che consentirebbero di cambiare radicalmente il servizio sanitario nazionale”.

La questione dei tagli alla sanità degli ultimi anni è centrale, tanto che anche Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e odontoiatri, ha evidenziato la necessità di investire. “Noi abbiamo vissuto in questi 20 anni una cultura dei tagli, dei costi, che sicuramente confligge con l’esercizio della professione. Scontiamo 20 anni di assenza della politica per interventi sul territorio”. Per uscire da questa situazione fondamentale sarà, come sottolineato dallo stesso Anelli, “il Recovery Fund perchè lì ci sono le risorse” portando così, “di fronte allo scenario dei licenziamenti e di un debito sovrano così alto che metterà in crisi il servizio sanitario nazionale”, la medicina generale a essere una grande risorsa sia nell’immediato che nel prossimo futuro.