Dopo tanti tira e molla con il governo regionale, oggi il Consiglio dei Ministri ha deliberato lo stato d’emergenza per il cedimento del pilone sulla A19, stanziando i 30 milioni necessari per la realizzazione della bretella che consentirà di bypassare la frana, riaprendo al traffico l’autostrada. Altri 27,4 milioni, sono stati destinati agli interventi sulla viabilità interna, ridotta ai minimi termini dopo anni di incuria e dopo l’abolizione virtuale delle Province che, come unico risultato concreto, ha avuto l’abbandono della manutenzione stradale.
La decisione è stata accolta trionfalmente dal PD siciliano che, finalmente, dopo aver assistito impotente al saccheggio miliardario delle risorse destinate alla Sicilia, adesso gongola per aver ottenuto un contentino.
Il sottosegretario Faraone, il segretario regionale Raciti e il capogruppo all’Ars Baldo Gucciardi esultano per la decisione, ma sono stati in religioso silenzio, quando i fondi PAC sono stati sottratti alla Sicilia per pagare la decontribuzione alle aziende del Nord o quando nel Piano delle opere pubbliche alla nostra isola sono state date le briciole.
Tant’è, questo è l’andazzo con Crocetta a Palazzo d’Orléans e Faraone proconsole di Renzi: l’ex mago di Gela, depotenziato e commissariato, ormai parla solo di denunce, mentre Faraone sta già programmando la successione, forte delle coperture romane.
Speriamo almeno che i soldi siano utilizzati realmente per sistemare le strade e che tutto avvenga in tempi decenti: è il massimo a cui possiamo aspirare in questo momento.
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