di redazione
“Sulla vicenda delle auto della
carovana della Targa Florio che hanno sostato brevemente negli
spazi sterrati del complesso del Teatro Greco di Siracusa ho
l’impressione che si voglia alimentare una polemica che mi sembra
abbia come unico scopo quello di distinguere artatamente, con fare
manicheo, il buono – e cioe’ quanto fatto in passato – dal cattivo
– quanto si sta facendo oggi -. Il tutto, spingendosi anche sino
ad auspicare un ritorno al recupero di quello spirito. Peccato
che anche chi propugna una simile tesi nell’inondare le redazione
dei media di comunicati e prese di posizione abbia dimenticato di
ricordare, accanto alla legittima rivendicazione dei meriti per il
lavoro svolto, che negli ultimi dieci anni abbia rivestito in piu’
occasioni e in diversi ruoli incarichi di elevata responsabilita’
alla Regione, al Comune e in Parlamento”.
Lo dichiara l’assessore regionale per i Beni culturali e
l’Identita’ siciliana, Amleto Trigilio.
“Sull’evento specifico, mi sembra utile sottolineare – aggiunge
l’assessore – che si e’ trattato di aprire le porte di
un’eccellenza del patrimonio culturale, non solo italiano, a
un’altra riconosciuta eccellenza del design industriale italiano
apprezzato in tutto il mondo. La “contaminazione”, sempre nel piu’
rigoroso rispetto dei luoghi – come e’ accaduto anche in questa
circostanza -, provoca vivacita’ e genera ricchezza culturale. Una
politica attenta che vuol far crescere un territorio non
svolgerebbe al meglio il proprio compito se ignorasse simili
opportunita’.
Quanto poi alla proposizione di un improponibile parallelismo tra
i tempi passati e i giorni attuali, questo appare fuorviante.
La situazione attuale, tra patti di stabilita’ e una crisi
devastante di proporzioni planetarie, e’ ben diversa da quella dei
primi anni di questo millennio indicati come una sorta di “eta’
aurea”: basti pensare che allora i fondi europei erano una sorta
di fiume in piena al quale si attingeva senza preoccuparsi di quel
che sarebbe accaduto da li’ a qualche tempo, e le conseguenze oggi
le stiamo vedendo tutti’
Nessuno, dotato di buon senso e onesta’ intellettuale, puo’
pensare che la situazione sia precipitata dall’oggi al domani: la
“caduta” di Siracusa e’ figlia di una situazione di precarieta’
della quale, chi ne aveva la competenza, non e’ stato capace di
coglierne i segnali premonitori. La “caduta” di Siracusa e’ figlia
di scelte difficili da “digerire” come le edificazioni a ridosso
di aree archeologiche, la previsione di zone di sviluppo
turistico, con il rischio di possibili e “legittime”
cementificazioni a ridosso di aree naturali di raro pregio,
l’utilizzo dello stesso Teatro Greco per concerti di musica
leggera anche contro il parere degli organismi tecnici di tutela.
Questa citta’, e lo dico da siracusano oltre che da assessore
regionale ai Beni culturali, non ha smarrito la propria identita’:
siamo noi siracusani che avremmo bisogno di recuperare la voglia
di lavorare assieme e in un’unica direzione. Ma questo, specie a
pochi giorni dal voto, sembra davvero difficile. Ma io – conclude
Trigilio – non dispero”.
sl/fdp
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