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Cultura: Rose’ Militello presenta “Jack e il codice d’onore”

Rosè Militello ha presentato il suo primo romanzo“Jack e il codice d’onore”, al Mondadori Multicenter di Palermo. L’opera di 500 pagine e 41 capitoli nasce da un sogno fatto dalla scrittrice di Niscemi. “Una mattina mi sono svegliata dopo aver fatto un sogno nel quale c’era un protagonista che poi avrei chiamato Jack, un antagonista e una ragazza di cui s’innamorerà il protagonista, che è in realtà figlia di un boss. Questa figura femminile in lotta con la sua famiglia d’origine è un po’ la storia di Rita Atria”.

Jack è un eroe complesso la sua famiglia è di origini palermitane in realtà si chiama Jack Joseph Grimaldi. E’ figlio di un boss di Little Italy che chiede il pizzo ai suoi compaesani. La madre lavora in una tintoria e tira avanti la famiglia. Il padre padrone prende a cinghiate maglie e figli. Ma questo figlio maschio tanto desiderato crescerà coltivando l’odio per ciò che fa suo padre. Solo la cultura lo terrà lontano dalla Malavita. Fin da adolescente frequenta la biblioteca del suo quartiere, a 19 anni s’iscrive alla facoltà di Criminologia e ben presto entra a far parte del quindicesimo distretto di polizia del Bronx. Il protagonista farà per lungo tempo l’infiltrato nella Stidda. La Stidda o stella è la scintilla o anche cellula impazzita della malavita del Trapanese. Rosè Militello ha studiato molto il fenomeno di Mafia e Stidda. Ha anche approfondito la conoscenza del sistema di polizia newyorkese. Negli anni Ottanta in Sicilia il potere mafioso dei corleonesi viene a poco a poco corroso dall’antimafia e da tanti poliziotti e magistrati che perdono la vita sradicare questo fenomeno. In questo frangente di debolezza della mafia, dalla provincia comincia a crescere la mala pianta della Stidda che vuole prendere il posto della mafia. Rosè Militello dedica il suo romanzo a tutti coloro che hanno lavorato nelle forze dell’ordine e nella magistratura e che sono morti per mano di Mafia e Stidda.

L’autrice è però convinta che: La Mafia non si potrà mai estirpare. Tanti sono i poliziotti, i politici e magistrati corrotti. Per cambiare il sistema bisognerebbe cambiare la mentalità fin dalla scuola dell’infanzia”. Il romanzo perciò, simboleggia la discesa verso l’inferno con la speranza di una lenta risalita verso il Paradiso della giustizia. In copertina sullo sfondo la città di New York e in primo piano l’immagine dell’arcangelo Michele che schiaccia il serpente con il piede. San Michele è anche il santo protettore dei polizziotti. Il libro molto probabilmente avrà un sequel. La scrittrice ha intenzione di girare un corto a Palermo e se ci riuscirà un film o una fiction ambientata a New York.

Silvia Iacono

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