di redazione
Due nuove mostre per rilanciare
l’attivita’ del Riso, museo regionale d’arte moderna e
contemporanea. Il prossimo 17 maggio sara’ esposta, per la prima
volta, l’intera collezione permanente del museo finora mostrata,
parzialmente, soltanto nel 2009. Sara’ contesstualmente inaugurata
la mostra temporanea “Piu’ a Sud. Un progetto per
Lampedusa”,curata da Paola Nicita e con le opere di Francesco
Arena, Emanuele Lo Cascio e Sislej Xhafa.
A illustrare la programmazione dei prossimi mesi e’ stato oggi
l’assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identita’
siciliana, Sebastiano Missineo.
“L’attivita’ riprendera’ con questi due appuntamenti. E’ uno
spreco intollerabile – ha esordito Missineo – lasciare che la
collezione permanente rimanga chiusa in un magazzino. E’ giusto e
doveroso che essa sia sempre fruibile per i visitatori. A questa
esposizione abbiamo voluto affiancarne un’altra che getta lo
sguardo sui temi sociali, e quanto mai attuali, della fuga e
dell’accoglienza”.
Nel corso della conferenza stampa, Missineo ha voluto fare
chiarezza sul futuro del Riso dopo che, nello scorso gennaio, i
vertici della struttura avevano diffuso la notizia di una presunta
chiusura del museo. Missineo ha puntualizzato, ancora una volta,
che la Regione non aveva mai pensato a un’eventualita’ del genere.
“Se a gennaio – ha spiegato Missineo – il direttore di Riso,
invece di minacciare la chiusura con tanto clamore, avesse
avvertito gli uffici competenti per segnalare eventuali problemi,
avremmo potuto evitare che, per quattro mesi, il museo restasse
vuoto. Se avessimo saputo delle sue difficolta’, avremmo trovato
il rimedio, ma hanno preferito perdere tempo inseguendo polemiche
basate sul nulla. Da parte nostra, in questi due mesi, abbiamo
lavorato in silenzio per rilanciare il Riso, sfruttando i
“dodicesimi” del bilancio regionale, e individuando una
programmazione a breve e a lunga scadenza. Al di la’ delle
responsabilita’ dei singoli, che saranno accertate in altre sedi,
invito tutti a mettere da parte le polemiche e a concentrarsi solo
sul futuro del Riso”.
Missineo ha annunciato l’istituzione di un comitato scientifico
il cui compito sara’ quello di proporre le linee per lo sviluppo e
la valorizzazione dell’arte contemporanea in Sicilia. Faranno
parte dell’organismo appena creato il direttore del Macro di Roma,
Bartolomeo Pietromarchi; il direttore del Maxxi, Anna Mattirolo;
Francesca Corrao, presidente della Fondazione Orestiadi; il
direttore artistico della Fondazione Sambuca, Paolo Falcone;
l’artista Michele Ciacciofera, e Manlio Mele che svolgera’ il
ruolo di coordinatore.
“Nomi scelti per la loro professionalita’ – ha continuato
Missineo – che lavoreranno a titolo gratuito. Nei prossimi anni la
Regione avra’ a disposizione oltre 100 milioni di euro di fondi
europei destinati al settore. Il contributo del comitato sara’
importante perche’ dovremo spendere bene queste risorse visto che
e’ probabile che, a partire dal 2013, la Sicilia non potra’ piu’
contare su somme cosi’ importanti”.
Missineo ha sottolineato che “la Regione intende realizzare i
progetti presentati dal Riso sui fondi del Po-Fesr” ma che per
salvare e rendere operativi questi finanziamenti europei “si sta
aspettando la documentazione di ogni intervento che, pero’, ad
oggi non e’ ancora arrivata in assessorato. I tempi di
approvazione delle azioni del Po-Fesr – ha aggiunto l’assessore –
sono sempre abbastanza lunghi e la procedura e’ molto complessa e
dettagliata. Non capisco come i vertici del museo abbiano potuto
pensare di fare affidamento su queste somme gia’ a partire dallo
scorso gennaio, per giunta avendo presentato i fascicoli
incompleti”.
Il rilancio del Riso passera’ attraverso una nuova programmazione
e “la filosofia sulla quale si e’ sviluppato il museo – ha
insistito Missineo – non sara’ stravolta ma migliorata. La
Regione, infatti, ha sempre sostenuto Riso assegnandogli il budget
piu’ elevato rispetto a tutti gli altri musei siciliani e
garantendo piena autonomia culturale. Una parte fondamentale in
questa fase di rilancio dovranno averla soprattutto i giovani di
Sacs, lo sportello creato dal museo per valorizzare gli artisti
siciliani: sono loro i veri artefici del successo del Riso e da
loro si deve ricominciare se si vuole compiere un ulteriore salto
di qualita’. Per quanto mi riguarda sono pronto ad ascoltarli e a
confrontarmi con loro”.
fg/idn
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