di redazione
“Le istituzioni siciliane non sono
nemiche della cultura. Dispiace che spesso, anche autorevoli mezzi
di informazione, cadano nei soliti luoghi comuni e, in questo
caso, adoperino semplicistiche generalizzazioni per addossare
esclusivamente alla Sicilia le criticita’ del rapporto tra enti
pubblici e arte, tralasciando di rimarcare che questo e’ un
problema nazionale e che esiste anche in altri Paesi. E’ vero che
ci sono artisti siciliani che sono stati costretti a espatriare,
pero’ mi piace pensare che la loro non sia una “fuga culturale dei
cervelli” piuttosto che siano i testimonial dell’arte siciliana
nel mondo”.
La replica ai quotidiani francesi “Le Monde” e “Liberation” e’
dell’assessore regionale ai Beni culturali e dell’Identita’
siciliana, Sebastiano Missineo, che sottolinea luci ed ombre
dell’attuale situazione della cultura in Sicilia.
“Le Monde – dice Missineo – ha ragione su un punto: si puo’ e si
deve fare di piu’. Pero’ il quotidiano francese non tiene conto
degli attuali problemi che penalizzano non solo la cultura. Detto
questo ho l’impressione che la Sicilia, come purtroppo accade di
frequente, sia in prima pagina per i fatti negativi e non vengano
invece evidenziati i risultati acquisiti sul campo grazie al
lavoro, agli sforzi, alla dedizione e alla professionalita’ di
tante persone che operano in questo settore. Sono consapevole che
a volte e’ complicato portare avanti un progetto culturale in
Sicilia perche’, nella propria terra, si scontrano personalita’
forti e sensibilita’ diverse e si e’ costretti ad andare altrove
per fare il proprio mestiere. Ma questo aspetto attiene ad un
dibattito culturale che non puo’ coinvolgere gli enti pubblici,
tenuti invece ad assicurare il proprio sostegno economico. Come
quello della Regione, che non e’ mai mancato e che continuera’ ad
essere coerente con la nostra azione di tutela e valorizzazione
delle eccellenze artistiche siciliane. Se e’ vero che alcuni
“cervelli” sono andati via, e’ pero’ altrettanto vero che molti
pezzi pregiati del nostro patrimonio – come la Dea e gli argenti
di Morgantina – sono finalmente rientrati in Sicilia. E se e’ vero
che e’ necessario rilanciare la cultura in Sicilia, allora bisogna
anche sottolineare – conclude Missineo – che la candidatura del
percorso arabo-normanno di Palermo nella World Heritage List
dell’Unesco e di Palermo come capitale europea della cultura per
il 2019 sono state lanciate e sostenute proprio dalla Regione”.
fg/mav
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