Cultura, la mostra per il restauro di opere danneggiate dal terremoto

La chiesa di San Calogero di Nicosia in Sicilia, un piccolo gioiello d’arte dichiarato monumento nazionale, da ieri è la sede della mostra: “GUIDO RENI E LA MAGNIFICENTE BELLEZZA – Capolavori da Ascoli Piceno”.

La cittadina dell’entroterra siciliano è città delle 101 chiese, del 24 baroni, dei 3 santi, dei due Cristi, dove si parla non un dialetto ma una vera e propria lingua, il gallo italico, già sede di tele di artisti importanti come Jusepe de Ribera, Pietro Novelli e Salvador Rosa e di affreschi come quello dello straordinario Guglielmo Borremans. Ed ora passerà alla storia delle eventi artistici siciliani anche per aver ospitato la “magnificente” Annunciazione di Guido Reni, “da tutti i virtuosi ammirata per una delle più belle, se non la più bella delle sue bellissime dipinture”. Dalla Pinacoteca Civica di Ascoli Piceno il dipinto, a Nicosia, diventa  testimonial di quel vasto patrimonio artistico marchigiano ferito dall’ultimo sisma che ha colpito il Centro Italia. Ed è proprio con l’intento di sostenere il restauro di un’opera custodita nel territorio ascolano che il Comune ennese, insieme alla Pro Loco, alla Confcommercio, alla Diocesi di Nicosia e alla Pinacoteca Civica di Ascoli Piceno hanno lavorato sinergicamente per dare vita ad una raffinata e intima mostra che è stata curata dagli storici dell’arte Stefano Papetti e Antonio D’Amico.

In mostra anche Giacinto Brandi

Il Sindaco di Nicosia, Luigi Bonelli, l’Assessore alla Cultura Ivan Bonomo e S.E. Mons. Salvatore Muratore, Vescovo di Nicosia, hanno presenziato l’inaugurazione di ieri che è stata un successo di pubblico e di grande partecipazione di autorità siciliane le quali hanno voluto rendere omaggio alle opere, non solo di Guido Reni ma anche di Giacinto Brandi: il Beato Bernardo Abate e il San Benedetto Abate.

Il prof. Stefano Papetti ha spiegato il grande valore della mostra, contestualizzata nel tessuto sorico-artistico del 600 nicosiano: “Si tratta di tre opere che vengono dalla stessa città, appartengono allo stesso periodo, prima metà del 600,  ma che dimostrano la varietà delle correnti artistiche che hanno caratterizzato l’Italia nel corso del XVII secolo. Pertanto, immaginando un possibile itinerario, andando ad ammirare ciò che già si conserva a Nicosia, nei locali del Duomo dove vi è il dipinto di Ribera, vedendo gli affreschi di Borremans e degli altri artisti barocchi, si ha un’idea globale, in un centro in cui oggi a torto si ritiene periferico, di quanto fosse vasta e diversificata la produzione artistica italiana del 600”.

Molte le attività collaterali

La mostra sarà visitabile sino al 5 novembre e sono in programma attività collaterali, come ha spiegato Antonio D’Amico: “Organizzeremo diversi eventi poiché siamo convinti che la “bellezza” dell’arte non si debba solo guardare ma possa essere occasione per lasciarsi coinvolgere interamente da essa. Abbiamo pensato alle scuole, agli uomini e alle donne del domani dei quali  ci dobbiamo preoccupare che conoscano e tramandino conoscenza. Godremo della presenza di

 

ospiti illustri, artisti di fama internazionale che giungeranno a Nicosia affinchè ci aiutino nel nostro intento”.

 

Orgoglioso del lavoro svolto l’Assessore Ivan Bonomo: “Riteniamo si tratti di una mostra letteralmente storica per tutta la Sicilia, rappresenta un po’ il riscatto dell’entroterra siciliano e un momento di riflessione volto alla valorizzazione del nostro patrimonio storico artistico”.

 

Da oggi la mostra è aperta al pubblico, da martedì a domenica, dalle 10.00 alle 13,00 e dalle 16.00 alle 20.00. Lunedì chiusura settimanale. Tutte le altre info sul sito www.guidorenianicosia.it e sulla pagina FB: guidorenianicosia.