PALERMO (ITALPRESS) – “Che ho fatto lunedì? Ho pregato. A casa. Come molti siciliani”. Sono le parole in una intervista a La Repubblica di Totò Cuffaro, l’ex presidente della Regione Siciliana tornato in campo a Palermo con una lista a sostegno del candidato sindaco del centrodestra, Roberto Lagalla.
“Perchè sono stato condannato? Per aver fa favorito Cosa nostra. Secondo la procura mi è stata data la notizia che c’erano delle microspie a casa Guttadauro (all’epoca reggente del mandamento di Brancaccio, ndr ). Io l’avrei riferito a un assessore comunale. Lui l’avrebbe detto a Guttadauro”. “Non l’ho mai ricevuta la notiza. Per questo non posso averla data” afferma Cuffaro. «La politica è la mia passione – continua Cuffaro – Sono pentito delle mie condotte del passato. Ho fatto degli errori, ho pagato di conseguenza. Posso tornare alle mie passioni. E poi ha ragione Lagalla. Non sono in condizione di influenzare le sue politiche. Voglio solo far rinascere la Democrazia cristiana». Cuffaro ha detto di aver indicato un’assessora dell’eventuale giunta Lagalla, Antonella Tirrito. «Viene dal mondo cattolico. Ma non mi pare che sia frutto della gestione di potere. Io l’ho solo indicata. Vi soffermate su di me e non sugli altri. Tutti gli altri partiti hanno designato i loro rappresentanti. Io ho indicato una volontaria». “Non fa parte del mio partito. E’ una designazione laica».
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