Cuffaro e Cordaro assolti dall’accusa di voto di scambio

Solo 18 degli 87 indagati per voto di scambio dalla Procura di Termini Imerese sono stati rinviati a giudizio dal gup Valeria Gioeli. Escono dal procedimento Mario Caputo, fratello di Salvino attuale parlamentare di Forza Italia, l’assessore regionale al Territorio Toto Cordaro e il deputato nazionale della Lega Alessandro Pagano, oltre all’ex presidente della Regione Totò Cuffaro.

La mia ostinata fiducia nella giustizia è stata ripagata”. L’ex presidente della Regione siciliana, Totò Cuffaro, commenta la sua uscita di scena da un procedimento per voto di scambio usando le stesse parole che ha scritto a caldo su Twitter.

“Mi dichiaro socraticamente contento”, dice Cuffaro che è medico radiologo ma durante la detenzione per una condanna per favoreggiamento della mafia si è laureato anche in scienze giuridiche. “Ne esco – conclude – più ricco di speranza e di umanità: quelle che ho vissuto nell’altra esperienza che mi è costata cinque anni di carcere”.

Gli imputati erano tutti accusati di avere cercato di condizionare il voto comunale nel paese a 30 chilometri da Palermo e le elezioni regionali che si sono svolte nel 2017. A queste ultime consultazioni era candidato Mario Caputo. Secondo la procura di Termini, il fratello Salvino, ex sindaco di Monreale e molto più noto come politico, avrebbe fatto credere di essere lui il candidato, per raccogliere più voti. Cosa che, secondo la procura, avrebbe costituito un inganno ai danni degli elettori, condizionando la loro libertà di voto.

Le accuse di voto di scambio sono cadute. “La Corte di Cassazione e la Cedu – dice l’avvocato Salvino Caputo – hanno stabilito che non possono essere utilizzate le intercettazioni disposte in un’altra inchiesta. In questo caso le intercettazioni erano state richieste per l’inchiesta sui furbetti del cartellino. Il giudice le ha dichiarate inutilizzabili”. 

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