ROMA (ITALPRESS) – “I contratti sono lì ma si possono rompere o allungare in qualsiasi momento. Fare i Mondiali con l’Italia? Intanto dobbiamo qualificarci, visto che non è così scontato dopo l’ultima volta. Prima abbiamo l’Europeo e poi la Nations League in casa nel prossimo ottobre. Dopo ci sono i Mondiali: nell’arco di due anni abbiamo tre competizioni importanti ed è chiaro che uno vorrebbe giocarle tutte”.
Così il ct della Nazionale, Roberto Mancini, intervenuto ieri sera all’interno del programma “Tiki Taka – La Repubblica del pallone”, il talk show sportivo condotto da Piero Chiambretti in onda in seconda serata su Italia 1, parlando di un possibile rinnovo contrattuale. “Eravamo scesi al ventunesimo posto del ranking mondiale, ora siamo decimi e sesti in quello europeo – ha ricordato con una punta di orgoglio il 56enne allenatore jesino – Abbiamo fatto molto bene in questo anno e mezzo, fortunatamente siamo riusciti a risalire e penso che possiamo salire ancora perché l’Italia merita molto di più”. Il ‘Mancio’, ex fuoriclasse di Bologna, Sampdoria e Lazio, ha anche il merito di aver lanciato in azzurro tanti giovani: “In quel momento era importante trovare ragazzi giovani per dare un futuro alla Nazionale, da mixare con quei 4-5 giocatori più esperti che potevano aiutarli a crescere. Siamo stati fortunati perché siamo riusciti a trovare ragazzi bravi che volevano imporsi e non volevano perdere l’occasione della vita.
E ora stanno continuamente migliorando”. Mancini, che non chiude le porte a Balotelli (“Mario ancora oggi è il giocatore italiano con le più grandi qualità tecniche. Negli ultimi anni si è perso un po’ ma è ancora giovane, ha 30 anni”), ammette anche di sentire la mancanza di un club: “In Nazionale si giocano poche partite e a volte uno si stanca di stare a casa. Questo è il problema. È un grandissimo onore sedere sulla panchina della Nazionale italiana, soprattutto in questo momento in cui la squadra è tornata molto competitiva e dobbiamo affrontare delle competizioni importanti. Poi sicuramente sì, tornerò in un club”. Anche perché, assicura, non mancano tecnici in grado di ricoprire il suo ruolo: “Ci sono tanti allenatori che possono farlo. Allegri, Ancelotti e Gasperini per esempio possono allenare la Nazionale”. Per ora, però, sulla panchina azzurra c’è lui.
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