Crocetta si difende: “La mia finanziaria ha un’anima e pensa alle parti sociali più deboli”

Il presidente della regione Crocetta prende la parola all’Ars e difende la sua finanziaria. Poco prima erano intervenuti con una relazione sia il presidente della Commissione Bilancio Nino Dina e quella dell’opposizione dell’onorevole Marco Falcone. “La Finanziaria deve avere un’anima, non può essere solo il frutto di calcoli ragionieristici – spiega il presidente Crocetta – Altrimenti potremo sostituire il governo con una serie di economisti. Ma pensate al passato: nelle scorse Finanziarie si spendeva anche oltre i limiti consentiti, si stabilizzava chiunque. Questa finanziaria pone fine a questa tradizione. Il governo deve fare il ruolo del cattivo, dicendo di no all’ingresso di certi soggetti nella spesa pubblica”.
Il deputato del Pdl Marco Falcone aveva criticato nella sua relazione il mancato rapporto con le parti sociali. Ma Crocetta si difende:“Io ho incontrato le parti sociali abbiamo incontrato e tutte le categorie dagli imprenditori di Confindustria ai Forconi. Se questi in Sicilia hanno manifestato in modo più pacifico rispetto al resto d’Italia è grazie al dialogo con queste parti sociali”.
Difesa del presidente sulla ristrutturazione dell’Irfis che diventa un istituto che può erogare credito ai siciliani. “Siamo stati criticati per il modello finanziario dell’Irfis. Il problema in Sicilia è quello del credito sia per agricoltori che per i piccoli imprenditori come il falegname. Sono tutte categorie di persone richiedono micro credito”.
“La politica dell’opposizione è quella del disfattismo- precisa Corcetta – Noi abbiamo queste risorse limitate e il grande tema dei residui attivi e di residui passivi non ancora ben calcolati. La nostra riforma dell’Irfis è importante per la Sicilia, perché banche non danno credito in Sicilia.
E’ chiaro che noi puntiamo su agricoltura e turismo nella nostra regione. Ma noi dobbiamo pensare a un modello d’industria ecosostenibile ma anche produttivo”.
“Il buono scuola è un tema che non viene trattato in Sicilia dal 1998 – scandisce Crocetta dagli scanni di sala D’Ercole – Un milione e 330 mila euro è stato stanziato per il buono scuola, non sono somme grandi ma è di più di ciò che è stato stanziato lo scorso anno”.
Infine il presidente difende le politiche del suo governo per i giovani siciliani: “Noi abbiamo molte idee e sono tutte scritte nel Piano giovani, sovvenzionate con i fondi europei”
Difende I teatri manteniamo la stessa spesa
Noi abbiamo una responsabilità del presente e verso il futuro. Dobbiamo aprire ai giovani. In questa finanziaria noi mettiamo fine al precariato e guardiamo al sostegno delle imprese giovanili