Crocetta: “non sarò il pupo di nessuno”
“Troppo facile accontentare tutti, come qualcuno vorrebbe. Chi governa deve sapere dire i no che servono. E di certo io non sarò il pupo di nessuno. Se bocciano me, bocciano il popolo siciliano. Non temo le tensioni nella maggioranza: sono pronto a trarre tutte le conseguenze necessarie se mi renderò conto che alleati e Assemblea ostacolano il cambiamento”. Il presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta, commenta così l’esito della maratona di 22 ore in commissione Bilancio dell’Ars da cui è uscita malconcia la finanziaria del governo, accusando settori di volere ampliare in modo discrezionale la spesa, anche incrementando il numero dei precari.
Poco prima della seduta d’aula in cui bilancio e legge di stabilità regionale vengono incardinate, difende la sua manovra, o quella che doveva essere. Non c’è più infatti la norma che assegnava le case abusive confiscate ai Comuni e destinati a nuclei meno abbienti, una “sanataria mascherata” per i grillini, “balle, fesserie”, replica Crocetta secondo cui questa sarebbe stata “la più grande misura antiabusivismo, un colpo ai palazzinari a favore della povera gente”. Si infuria Crocetta soprattutto quando riferisce che è passato un emendamento che inserisce 200 ex dipendenti della Spo, Società per l’occupazione, nel bacino degli ex Pip: “E’ illegittimo. Così di certo andremo incontro all’impugnativa del commissario dello Stato. C’è chi pensa che la spesa pubblica si possa allargare a dismisura, in modo discrezionale”. Non supera la prova neppure il comma che tagliava le partecipate regionali da 34 a 9. Entrambe le materie sono state stralciate e saranno oggetto di ddl autonomi. Stessa sorte per la previsione di prepensionamento di 1354 dipendenti regionali in deroga alla legge Fornero. Bocciato il taglio del salario accessorio per i dirigenti della sanità. Passano invece lo stop per almeno un altro anno ai rinnovi contrattuali per funzionari e dirigenti regionali e degli enti collegati. E l’estensione alle coppie di fatto degli aiuti previsti per le famiglie. “Sono venuti meno passaggi che per me erano irrinunciabili e lo sono ancora”, chiosa Crocetta.