All’indomani dell’approvazione della finanziaria regionale e dell’invio di avvisi di garanzia per molti deputati dell’Ars il presidente della Regione Rosario Crocetta incontra la stampa a Palazzo d’Orleans. Le indagini della magistratura sulle spese pazze all’Assemblea regionale non stanno bene al governatore. Le definisce fin da subito come un qualcosa che: “Ci mette mette molta tristezza perché non è bello essere il presidente di una Regione dove ci sono 97 parlamentari indagati. Mi fa anche rabbia, però è anche giusto che la giustizia abbia il suo corso.”
Crocetta non si fida di dei colleghi di Palazzo d’Orleans e prende subito le distanze e sostiene che: “Ci siano stati abusi in tutti i settori della vita pubblica ed venuta l’ora che questa regione cominci a dimostrare che vuole fare più degli altri e che si debba sbloccare di uno stato che sicuramente non è esaltante”.
In realtà il presidente Crocetta non si sofferma sulle cifre. Crocetta punta a regolamentare rigidamente le spese. E con rammarico ricorda che: “Il passato ci rincorre come è accaduto nel campo della formazione, delle spese della Sanità, degli enti che facevano parte dell’ ex tabella H e dello scandalo Giacchetto”
Ma il tema che aspetta il presidente è sempre lo stesso. Da mesi giornalisti e deputati lo tirano per la giacca la parola d’ordine è sempre la stessa “rimpasto?”
Ma Crocetta rimane fermo nella sua decisione, non fa passi indietro sulla sua giunta. E sostiene che: “Fin dall’inizio non ho voluto fare un Governo regionale frutto delle varie espressioni del Parlamento”. E senza tanti giri di parole Crocetta sostiene che se lo avesse fatto ora saremmo il governo “più indagato d’Italia”.
E a chi lo interroga sui rapporti con il sindaco d’Italia Crocetta ribatte che trova molto strano che: “Il segretario del mio partito non senta il bisogno di confrontarsi con l’unico presidente del Pd di una regione meridionale, che è tra l’altro una delle più grandi d’Italia”. Ma Crocetta di questo fatto non si è certo creato un complesso d’abbandono e dice che: “Renzi sarà stato molto impegnato di questi tempi tempi”.
Nonostante non tiri una bella aria nei palazzi del potere siciliani il governatore continua ad essere felice e soddisfatto per la finanziaria regionale che è stata discussa e votata fino alla scorsa notte
“E’ una bellissima finanziaria. Non andiamo in esercizio provvisorio, e questo ci consente di avviare una gestione virtuosa e di mettere insieme una serie di cose importanti”. Crocetta dice di non capire perché l’opposizione abbia pagato contro i pagamenti.”In un anno si è fatto un lavoro eccezionale in questa terra. E’ un peccato che questo lavoro venga annacquato dall’immagine della Sicilia in questa vicenda sulle spese, che
spero venga chiarita presto”.
Durante l’incontro con i giornalisti il presidente conclude con una battuta di spirito tra il serio e il faceto. A chi gli chiede se Renzi sia un vero rottamatore, il presidente risponde:”L’unico che sta rottamando in Italia sono io. In Sicilia, ad esempio, Renzi non ha rottamato nulla”.
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