PALERMO, 5 AGO – “C’è un progetto di far cadere il governo della Sicilia in un modo non propriamente politico”.
Parla di un golpe il presidente della Regione, Rosario Crocetta,il governatore fa anche nomi e cognomi dei congiurati. Ed è subito polemica. Per Crocetta in prima fila nel ‘complotto’ c’è il presidente dell’Udc, Gianpiero D’Alia. Gli altri destabilizzatori sarebbero il segretario della Cisl, Maurizio Bernava e i poteri forti, come l’Eni.
“Bisogna passare dalla maggioranza numerica a quella politica per varare le riforme, altrimenti si ripeteranno gli stessi errori del passato”. Lo dice Gianpiero D’Alia, presidente nazionale dell’idc.
D’Alia, al momento, vede in Sicilia più che una maggioranza a sostengo del governo regionale una sorta di “magma indistinto che sembra una via di mezzo tra un suk ed una casa d’ appuntamenti. Già l’ ultima finanziaria – osserva – è stata votata con l’ accordo più o meno tacito di buona parte dell’ opposizione. Ora – aggiunge – è arrivato il tempo di fare le cose per le quali siamo stati eletti insieme”.
“Sul piano personale – sottolinea l’ex ministro della Pubblica amministrazione – non ho nulla contro il presidente Crocetta. Massimo rispetto e comprensione del ruolo che esercita. Il problema è nato perché ci sono alcune questioni politiche che la legge finanziaria non affronta: non ci sono norme che si occupano di imprese e disoccupati”.
Secondo D’Alia, “serve una cabina di regia sui fondi strutturali 2014-2020 per programmare le risorse drenandole in due, tre settori con investimenti produttivi e fornendo ai Comuni il supporto tecnico nella progettazione. Quindi dobbiamo usare la legge sulle province per una grande riforma amministrativa, trasferendo funzioni regionali ai liberi consorzi. Sono temi che fanno parte del patto politico che abbiamo sottoscritto e rinnovato con la formazione del nuovo governo e pretendiamo che venga rispettato. In caso contrario – conclude – nessun ribaltone tanto caro ai professionisti del salto della quaglia ma ci saranno elezioni anticipate come in una democrazia normale”.
“Siamo abituati ormai al solito vaneggiamento del Presidente Crocetta, secondo il quale con una polemica al giorno, toglie la crisi di torno. Ma la realtà è un’altra: la Sicilia affoga per una crisi ed emergenza economica, sociale ed amministrativa, che chi governa e la politica dovrebbero affrontare come priorità assoluta”. Ad affermarlo rispondendo alle parole del Presidente della Regione Crocetta sui presunti “destabilizzatori” del suo governo, è il Segretario della Cisl Sicilia Maurizio Bernava. “Quella che il Presidente chiama critica è la voce di un sindacato, come la Cisl, che ha dedicato scelte, tempo, confronti, relazioni e mobilitazioni, all’obiettivo di offrire proposte e idee, per non far cadere a picco la nostra già martoriata Isola”. “’E’ grave e pericoloso che Crocetta continui a criminalizzare dissenso e critiche, piuttosto consiglierei un bagno di realtà, umiltà e verità, per non essere travolto dallo stesso declino dei suoi predecessori che non hanno voluto e saputo affrontare la crisi e gli effetti della recessione come priorità dell’azione di governo”. “Ribadiamo che la Cisl non ci sta ad essere criminalizzata nel suo ruolo di sindacato – incalza Bernava –. Vorremmo piuttosto mettere in guardia il Presidente che il vero golpe contro la Sicilia in emergenza, proviene dai Rais politici che lo attorniano, nell’interesse di realizzare un Patto di Gestione”. Sulle parole del Presidente dell’Udc D’Alia, secondo il quale la Cisl insieme a Confindustria avrebbero suggerito la candidatura di Crocetta, Bernava conclude: “Al presidente dell’Udc D’Alia, con il quale condivido solo la città di nascita, chiedo di smentire le dichiarazioni non veritiere fornite alla stampa in merito alla candidatura del Presidente Crocetta. Così come precisato anche dal Presidente di Confindustria Sicilia Montante, noi come Cisl non suggeriamo candidati, ma politiche di risanamento e sviluppo, che possano dare speranza al futuro dell’Isola”.
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