La raffineria di Gela si ripensa e sfida la crisi del settore investendo in tecnologia, ambiente e sicurezza. E’ pronto un piano operativo che prevede un investimento di 700 milioni di euro con ricadute sia sul piano economico che ambientale. E’ un fatto che dal 2009 l’attività di raffinazione a Gela abbia accumulato forti perdite, pari a circa un terzo di quelle dell’intero sistema di raffinazione Eni. La raffineria di Gela sara’ capace di generare utili con produzioni piu’ adeguate alle esigenze di mercato recuperando nel contempo affidabilita’, flessibilita’ ed efficienza operativa. L’opzione industriale fondamentale e’ la massimizzazione della produzione di diesel che soppiantera’ quella di benzine e polietilene, senza alcun impatto sull’occupazione. Saranno valorizzate per intero le professionalita’ presenti su Gela, sia in ambito locale sia all’interno del variegato mondo Eni. Il Governatore Crocetta ha assicurato che Gela diventerà un nuovo polo doi formazione e di ricerca.
“Io tengo a sottolineare che questo piano di finanziamenti con l’Eni per Gela non sarà l’unico – spiega il presidente Rosario Crocetta al termine della conferenza stampa con i vertici dell’Eni – Abbiamo sbloccato un grande investimento nelle serre fotovoltaiche che porterà 250 posti di lavoro fisso. Si tratta di un investimento di 100 milioni di euro. E’ inoltre in appalto anche la Siracusa Gela che arriva fino a Modica. Si sbloccano anche una serie di finanziamenti europei. Abbiamo fatto un accordo con Luc Oil che migliora la qualità della produzione su Siracusa con un miliardo d’investimenti. Adesso l’investimento con Eni che interviene migliorando la produzione su Gela e migliorando anche l’ambiente. Facciamo un accordo con l’Eni sul riciclo di degrado delle acque che restituisce la diga del Ragoleto che contiene acqua potabile e che verrà restituita ai cittadini. L’Eni fa un progetto importante di riciclo sia delle acque di scarico sia di quelle reflue della città di Gela senza dimenticare le acque industriali. L’Eni lancia un progetto con l’utilizzo dei dissalatori non per usi civili ma per usi industriali. Questi sono passi importanti per la salvaguardia dell’ambiente”.
Il Governatore punzecchiato dai giornalisti presenti in conferenza stmap ha toccato anche il tema delle ricadute sulla salute dei cittadini e il tanto delicato tema delle malformazioni genetiche alla nascita e ha voluto ribadiche che:“In questo campo il passato c’insegue. Non sempre i fattori di rischio che noi leghiamo alla salute sono riconducibili al presente. Ma certamente invece sono legati al passato. Quando parliamo delle malformazioni genetiche è chiaro che queste prima che si verifichino hanno bisogno di anni e anni di sollecitazioni dal punto di vista dell’inquinamento. Noi i risultati di oggi li cominciamo a percepire subito altri si sentiranno dopo. Sono contento che il piano ambientale fatto con la Raffineria di Gela, che era partito quando io che ero sindaco, si continua a sviluppare. Il piano piano d’investimenti per abbattere l’inquinamento si sta realizzando tutto. Io credo che questa sia una bella risposta per tutta la Sicilia”.
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