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Crocetta: “Ci appelliamo all’Alta Corte, il Commissario ha tagliato dove non doveva”

Il Governatore Rosario Crocetta alza i toni dopo l’impugnativa da parte del Commissario dello Stato di 33 articoli della finanziaria regionale. Il presidente arriva con irruenza in sala stampa e improvvisa una conferenza stampa senza aver avvertito le redazioni con un comunicato. Poco dopo inizia l’aula e il presidente corre ad assistere ai la lavori, ma passa poco tempo e prende nuovamente la parola per difendere la sua manovra.

Crocetta punta subito al cuore del problema: “L’intervento di Aronica è stato più duro che in passato. Infatti fino al 2012 era tutto costituzionale: il personale nelle partecipate, i precario dei Comuni e i Pip. Si è consentita persino una tabella H che era di 50 milioni che noi abbiamo trasformato a costo zero. Com’è possibile che prima fosse tutto costituzionalmente corretto e oggi, invece, sia tutto anticostituzionale? Si vuole fare pagare alla Regione Sicilia il prezzo del passato. E si vuole chiedere a noi di colmare i buchi creati in passato dagli altri.

“Noi non vogliamo più gestire, parchi, genici civili, motorizzazioni. Sono tutti servizi che creano a noi dei passivi e devono essere assunti dallo Stato. Se la funzione dell’Arpa e gli stipendi dei dipendenti non possono essere pagati, li prende lo Stato. Non possono dire che la Sicilia ha più dipendenti di altre regioni, sia lo Stato a tagliare i dipendenti e prendersi le conseguenze. La Regione deve studiare un sistema di recupero di spese che in passato sono state incostituzionali, ma varate dal Commissario dello Stato”, continua infervorato e stupito Crocetta

Il giornalisti parlamentari che hanno incontrato il presidente Crocetta e gli hanno chiesto se durante i giorni della finanziaria avesse sentito il Commissario dello Stato e se fossero state sollevate questioni. Il presidente Crocetta conferma di aver sentito il commissario Aronica che “aveva sollevato solo il problema delle entrate. Il ministero dell’Economia, ha poi risposto che le entrate ci sarebbero state, ci sarebbero state in un nota. Il resto per me è un atto di oscurantismo, come il fatto di aver impugnato gli articoli relativi alle coppie di fatto”.

Crocetta corre in aula quando suola la campanella per dare inizio ai lavori in sala d’Ercole. A pochi minuti dall’inizio della seduta. Il presidente della regione Rosario Crocetta prende la parola all’inizio della seduta d’aula e precisa: “E’ irrituale che il presidente parli prima della discussione in aula. Ma è necessario Il numero dei dipendenti della regione Lombardia è 406 mila, nel Lazio 401 mila,in Sicilia 288 mila. Noi subiamo attacchi decennali sui dipendenti pubblici. La Sicilia ha competenze esclusive in materia di ambiente? Il Commissario dello stato taglia i fondi dell’Arpa, anche in materia dei parchi pubblici e in materia di beni culturali e consorzi di bonifica. Se li paghi lo Stato queste cose. Quali entrate erano sbagliate? Oppure fare un mutuo di 400 milioni. Noi abbiamo fatto un’operazione trasparenza negli ultimi anni”.

Il presidente Crocetta in aula rivendica il diritto di essere sentito dall’Alta Corte. “Noi interpelleremo l’Alta Corte e la Sicilia ce la fa da sola o Stato ci impedisce di crescere. Noi abbiamo fatto quest’anno più risparmi degli altri anni: in sanità e comunicazione”.

Il presidente Crocetta conclude il suo intervento con una nota ironica:”Io sono stato accusato di avere una auto blindata come Cuffaro e Lombardo. Se fate un’ordine del giorno io vado a piedi. Io chiedo perdono al popolo siciliano se io ho bisogno dell’auto blindata e non posso viaggiare come mi piacerebbe in treno”.

Crocetta incontra nuovamente i giornalisti alla fine dell’aula precisando che è necessaria l’istituzione dell’Alta Corte:”Lo Statuto prevedeva l’istituto del Commissario dello Stato e dell’Alta Corte. Quest’ultima non è stata mai creata e così non si possono impugnare li provvedimenti del Commissario dello Stato. Noi abbiamo chiesto da quasi un anno di avviare la commissione congiunta Stato Regioni per l’istituzione dell’Alta corte, ma Roma non ha ancora risposto. All’Alta corte si potrebbe ricorrere per risolvere i conflitti tra il Parlamento regionale e il commissario dello Stato. Qui manca la compensazione e di fatto il potere del Commissario dello Stato è una sostituzione del potere legislativo. La prova è che tutte le spese permesse negli altri anni quest’anno non sono state ammesse. Io avrei accettato che il Commissario dello Stato avesse detto vi impugno 500 milioni di euro di entrate e voi Regione tagliate dove potete oppure un generico taglio che poteva permettere una ricomposizione invece qui si seleziona il tipo di spesa da tagliare e questo appartiene ai poteri del parlamento”.

E ai giornalisti che chiedono sul futuro dei precari. Iol presidente risponde che ci sono due soluzioni”: “O Licenziare questi lavoratori oppure tentare una manovra di solidarietà che consenta di riequilibrare la spalmatura di 50 milioni a fronte dei 550 che il Commissario dello Stato si è lasciato alle spalle. Oppure con 50 milioni potranno risolvere il problema solo per qualche mese. Il dramma sociale che si è creato è incredibile. Abbiamo avviato una interlocuzione con Roma si dovranno tenere conto che molti servizi che sono a carico della Regione, nelle altre regioni sono a carico dello Stato”.

Silvia Iacono

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