E’ stato avviato l’iter sul ddl antiparentopoli nella seduta pomeridiana della Commissione Affari Istituzionali alla quale ha partecipato il Governatore Rosario Crocetta. Il presidente,uscendo dalla Commissione, ha precisato che si dovrà formare una sottocommissione composta da componenti del governo regionale e tecnici che lavorerà insieme alla prima commissione nella redazione del ddl da portare in Aula prima della chiusura della sessione estiva. Il provvedimento dovrebbe prevedere incompatibilità entro il secondo grado di parentela tra la carica di sindaco, amministratore, assessore o deputato con la titolarità di società che lavorino con appalti pubblici.
Ma il Governatore ha voluto sottolineare alla stampa che :”E’ assolutamente da evitare una spaccatura tra Governo e Parlamento sul ddl anticorruzione. Faremo un accurato lavoro in prima commissione, ma l’obiettivo è arrivare ad un testo condiviso, altrimenti arriverebbe ai cittadini siciliani un messaggio tremendo, di spaccatura istituzionale su un tema che deve essere necessariamente unanime. Sono certo che se faremo un lavoro più certosino, studiando bene le incompatibilità, ogni resistenza che si manifesterà in sede di lavori parlamentari, potrà essere superata prima che il testo arrivi in Aula”. Il Governatore Crocetta ha inoltre precisato che: “Chiederemo un parere all’Avvocatura dello Stato, ma credo che il problema non esista. Forse i grillini sono stati suggeriti da qualche dirigente scontento”. Crocetta si riferisce ad una mozione presentata all’Ars dal Movimento 5 stelle nella quale il primo firmatario Giorgio Ciaccio ricorda che: “Il capo di Gabinetto è nominato dal presidente e dagli assessori tra i dirigenti di livello non inferiore alla seconda fascia”. Il Governatore ha ribattuto:
“Non abbiamo dirigenti di seconda fascia: dunque come facciamo a metterli negli uffici di Gabinetto?”.
Una sub commissione operativa composta da governo e commissione Affari istituzionali dell’Ars cercherà di fare il punto sugli emendamenti da presentare entro martedì prossimo al disegno di legge anticorruzione. Crocetta ha affermato di temere uno scontro tra governo e parlamento su questo ddl e ha auspicato che: “L’istituzione di una sub commissione sia un metodo per affrontare anche altre leggi importanti prima del passaggio in Aula, evitando così il più possibile il blocco dei faldoni degli emendamenti dei deputati che comportano poi un enorme sforzo di sintesi”. “Oggi in commissione abbiamo segnato il cammino di questa legge – ha proseguito Crocetta – fissandone le varie tappe, ma ci saranno una serie di questioni da definire e approfondire prima che si arrivi in Aula. Vorremmo evitare che si arrivi al solito disegno di legge a cui si presentano poi un centinaio di emendamenti, la cui sintesi comporterebbe un lavoro molto difficile, ma se qualcuno vorrà bloccare la legge, sarà inevitabile”.
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