Crisi Palermo: e’ ancora tutto nelle mani dei rosa

Partiamo da un presupposto: la partita di Lecce diventa fondamentale. Niente catastrofisimi, semplicemente dando una rapida occhiata alla classifica, vediamo che tra il Lecce terz’ultimo e il Palermo ci sono 9 punti di distacco.

di Benedetto Giardina
Partiamo da un presupposto: la partita di Lecce diventa fondamentale. Niente catastrofisimi, semplicemente dando una rapida occhiata alla classifica, vediamo che tra il Lecce terz’ultimo e il Palermo ci sono 9 punti di distacco, e una vittoria nello scontro diretto aumenterebbe le distanze a 12 punti. Una sicurezza? Quasi. Ci vorrebbe un disastro per perdere 12 punti di vantaggio in 10 partite, e ci troveremmo a 3 punti dai tanto agognati 40 punti, quasi sempre sinonimo di salvezza da quando la Serie A è a 20 squadre.

Ma il Palermo di sabato può interrompere il tabù trasferte e vincere contro una squadra all’ultima spiaggia come il Lecce? No, almeno, non il Palermo del primo tempo di sabato. Non il Palermo che mette accanto a Mantovani un difensore ancora troppo acerbo e insicuro come Munoz, non il Palermo privo di Migliaccio e con un Donati in stato confusionale, non il Palermo immobile in attacco, che mette paura al portiere solo con dei cross sbagliati.
È dal secondo tempo di Palermo-Roma che si deve ripartire, seppur con qualche correttivo. La sostituzione all’intervallo sa di bocciatura definitiva per Zahavi, mentre Ilicic in 45’ ha cambiato il volto della squadra e ha giocato probabilmente la miglior partita di questa stagione, ma è veramente giusto non dare un chance dal primo minuto a Vazquez? Insomma, stiamo pur sempre parlando del colpo di gennaio, l’uomo che a più riprese è stato (impropriamente) paragonato a Pastore  non riesce nemmeno a togliere il posto a Zahavi e Ilicic?
In difesa, dopo aver battagliato con le big d’Europa per prenderlo a parametro zero, cosa altro dobbiamo aspettare per vedere Milanovic? Senza Silvestre e Migliaccio, e con un Munoz in cerca di tranquillità, perché non dare una chance al giovane serbo, che fino allo scorso anno sembrava essere uno dei più interessanti prospetti europei?

Infine, senza Miccoli, l’attacco sarà composto con ogni probabilità da Hernandez e Budan. Ora, considerando che il primo viene da un lungo stop e il croato non è una garanzia dal punto di vista fisico, potremo finalmente vedere all’opera anche Mehmeti per qualche minuto? O Mutti avrà intenzione di spremere le due punte per 90’? Se proprio non si ha fiducia in certi giocatori, lo si dica chiaramente. D’altronde su Mehmeti non potevano esserci grandi aspettative, stiamo pur sempre parlando di un giocatore che in Svezia vedeva spesso la panchina.

In attesa di vedere risolti questi dubbi, il Palermo si avvia alla trasferta di Lecce con poche certezze. Troverà un squadra col coltello tra i denti, e come se non bastasse anche con qualche ex dal dente avvelenato (Di Michele, Carrozzieri, Giacomazzi, Di Matteo e Cosmi). Contro una squadra del genere ci vuole tutta la grinta che per 80’ contro la Roma non è uscita fuori e soprattutto bisognerà evitare inutili fronzoli. I 40 punti sono vicini e, nonostante le tre sconfitte consecutive, è ancora tutto nelle mani dei rosanero.