Crisi morde Palermo: oltre 1700 imprese in meno in un anno
Palermo, 14 apr. – Oltre 1.700 imprese in meno in un solo anno. Morde la crisi a Palermo, dove nel 2013 la flessione di aziende attive ha sfiorato quota 1,8 percento, ben oltre il dato nazionale che …
Palermo, 14 apr. – Oltre 1.700 imprese in meno in un solo anno. Morde la crisi a Palermo, dove nel 2013 la flessione di aziende attive ha sfiorato quota 1,8 percento, ben oltre il dato nazionale che si ‘ fermato a -0,7 percento. Il dato è contenuto nell’Osservatorio economico della Provincia di Palermo, elaborato dalla Camera di Commercio in collaborazione con l’Istituto Tagliacarne e presentato oggi a Palermo.
Significativa, soprattutto, la flessione delle imprese agricole (-4,2%) e di quelle del manifatturiero (-2,5%). Non va meglio sul fronte delle costruzioni, dove sono state 136 le aziende che hanno chiuso i battenti, complice la crisi del mercato immobiliare e i tagli nella spesa pubblica per infrastrutture. Emorragia di imprese anche nel settore distributivo (377 in meno), mentre la crisi del commercio si è estesa persino alle attività di trasporto e magazzinaggio. Controcorrente, invece, la crescita delle imprese dei servizi immobiliari, sanitari e turistici. Un dato che rafforza la vocazione terziaria tradizionale di Palermo.
”La crisi penalizza maggiormente le imprese più piccole, meno capitalizzate e con minori capacità di proiettarsi sui mercati esteri” spiegano dalla Camera di commercio. Al contrario sono le imprese medie, tra i 250 e i 499 addetti, a segnalare gli andamenti più favorevoli, perché in grado di coniugare i vantaggi delle piccole (flessibilit’) e delle grandi (economie di scala).
Tra le caratteristiche del tessuto imprenditoriale di Palermo, poi, c’è il boom di imprese giovanili, oltre 15mila in termini assoluti, ossia pi’ del 15 percento del totale. Un dato che posiziona Palermo tra le prime venti province italiane per disponibilità dei giovani ad avviare imprese e forme di lavoro autonome. In controtendenza rispetto al dato nazionale anche le imprese in rosa: sono il 25,5 percento del totale (+1,6% rispetto alla media nazionale). Mentre quelle straniere sono ancora sottorappresentate rispetto al resto d’Italia, appena il 7 percento del totale.