PALERMO – Sarà l’effetto della crisi, sarà la povertà che porta a compiere gesti estremi, questo è difficile a dirsi, ma di certo in questo contesto di difficoltà sembrano essere cambiati anche glii “scrupoli morali” dei ladri. E’ di oggi la notizia che del furto in una chiesa di Carini in provincia di Palermo. Una dozzina di candelabri, un paio di orecchini in oro e una collana d’argento, il bottino raccolto dai malviventi nella parrocchia Maria Santissima degli Agonizzanti di via Roma. Qust’episodio, seppur non ricollegabile direttamente, fa seguito ad altri furti avvenuti nelle chiese palermitane. E’ di pochi giorni fa la denuncia del parroco di San Giuseppe Cottolengo in largo Zappalà, nella zona di viale Lazio a Palermo. In quell’occasione furono ribati tre calici e due raccoglitore di ostie. Rubare in”chiesa è un atto gavissimo che determina la scomunica immediata“, ha ricordato don Gioacchino durante l’ultima predica. Ma evidentemente in questo momento i ladri non si pongono scrupoli di questo tipo.
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