Crisi agricola Sicilia, Regione passa ai fatti: chiesto stato d’emergenza
Crisi agricola Sicilia. A meno di una settimana dall’incontro di Vittoria, il governo regionale è passato dagli impegni ai fatti: la richiesta al ministero per le Politiche agricole dello stato di crisi per il comparto orticolo e per quello delle nocciole.
L’attivazione di provvedimenti emergenziali per le aziende colpite da avversità atmosferiche; l’istituzione di un tavolo tecnico insieme a tutti i soggetti coinvolti; l’inserimento nella legge di stabilità di misure per contrastare le patologie delle coltivazioni; una campagna straordinaria di controllo sui prodotti agroalimentari importati.
Sono questi alcuni degli impegni assunti dal governo regionale dopo l’incontro del presidente Nello Musumeci con una delegazione del ‘Comitato anticrisi agricoltura Sicilia’. Provvedimenti adottati con urgenza per mitigare gli effetti della crisi di mercato per alcune delle più importanti produzioni ortofrutticole dell’Isola.
“La Regione – afferma il presidente Nello Musumeci – non poteva restare sorda al grido d’allarme lanciato dagli agricoltori del Ragusano le cui eccellenze raggiungono le tavole di tutti gli italiani, ma i cui margini di guadagno sono ormai azzerati. Non ci facciamo illusioni, ma il primo passo è stato compiuto”.
Crisi agricola Sicilia: accordo di filiera per valorizzare le produzioni agroalimentari siciliane
Nel contempo, si è iniziato a lavorare per la sottoscrizione di un accordo di filiera per valorizzare le produzioni agroalimentari siciliane. Una prima riunione, alla quale hanno partecipato alcuni rappresentanti della Grande distribuzione organizzata in Sicilia, si è tenuta a Palazzo d’Orleans.
E’ stato fatto il punto sull’attuale situazione e sulle criticità del comparto, a cominciare dall’eccessiva polverizzazione e frammentazione delle aziende agricole che rappresenta un male antico soprattutto nel Meridione e che priva i produttori di una seria capacità contrattuale con i venditori.
E proprio i temi della mancanza di rapporti con i mercati, della concorrenza sleale con i prodotti che arrivano soprattutto dal Magreb e della necessità di prezzi concordati, sono stati gli argomenti affrontati nella lunga riunione alla quale erano presenti anche gli assessori all’Agricoltura, Edy Bandiera, e alle Attività produttive, Mimmo Turano.
“Questo primo incontro – aggiunge il presidente Musumeci – è stato proficuo. Nei prossimi giorni ci confronteremo con altri rappresentanti della Grande distribuzione e sono fiducioso che troveremo, in tempi rapidi, una soluzione utile per tutti”.
Produzioni siciliane di qualità penalizzate dal sistema
La stipula di un accordo di filiera che veda la Regione protagonista servirà anche a specificare meglio il ruolo di tutti gli ‘attori’ nel lungo, e molte volte tortuoso, percorso dal ‘campo alla tavola’ e che per i produttori è sempre meno remunerativo.
“Per troppo tempo – dichiara l’assessore Edy Bandiera -buona parte della Grande distribuzione ha posto alla base delle proprie scelte il criterio del prezzo più basso. Questo è andato a grave nocumento delle produzioni siciliane di qualità. E’ doveroso invertire la tendenza e c’è un moderato ottimismo che la strada intrapresa sia quella che consentirà ai nostri prodotti maggiore attenzione e spazio nelle grandi strutture di vendita”.
Intanto, il dirigente generale del dipartimento regionale dell’Agricoltura è volato a Roma per incontrare il direttore dell’Ismea, Raffaele Borriello, che ha dato ampia disponibilità ad attivare i meccanismi della sospensione di scadenze per gli agricoltori obbligati con l’Istituto. Il presidente Musumeci ha invitato per venerdì 6 aprile tutti i deputati europei eletti in Sicilia a un incontro operativo, nel Palazzo d’Orleans, per individuare una comune strategia da adottare a Bruxelles a favore dell’agricoltura siciliana.