Continua ad aumentare il bollettino dei contagi da Coronavirus all’interno del personale della Rap. E di pari passo, i cumuli di rifiuti non raccolti che invadono le strade di Palermo sono sempre di più.
Ad inizio weekend, i casi confermati di Covid tra le file dell’azienda municipalizzata sono arrivati a 26. E dalla sede di piazzetta Cairoli fanno sapere che attualmente circa il 50% dei dipendenti si trova in malattia, o in quarantena precauzionale. Così che sarebbero soltanto 15 gli equipaggi disponibili per la raccolta dell’immondizia in tutti i quartieri.
La situazione è drammatica, secondo il presidente della Rap Giuseppe Norata. Nei giorni scorsi Norata aveva sollecitato la prefettura di Palermo a dare l’ok per l’intervento di squadre dell’esercito per supportare le attività di raccolta e ridurre le montagne di sacchetti accatasti ormai in quasi tutti le zone della città.
Ma il prefetto Giuseppe Forlani ha ritenuto la richiesta avanzata dai vertici dell’azienda “eccessiva”. Una decisione, quella del prefetto, criticata apertamente dal presidente Norata: “Stiamo vivendo un dramma, e in Comune e alla Prefettura c’è ancora chi non l’ha capito”, ha dichiarato. Secondo il numero uno della Rap servirà almeno un mese per togliere tutta l’immondizia che si è accumulata dalla scoperta del focolaio di Coronavirus nell’azienda. Secondo le stime sarebbero infatti oltre tremila le tonnellate di rifiuti sparsi per Palermo.
La prossima mossa di Norata per affrontare l’emergenza potrebbe essere quella della precettazione del personale. Ci sarebbero infatti diversi dipendenti che non si sono presentati a lavoro per paura di rimanere contagiati dal Covid. “C’è un aspetto psicologico che non si può sottovalutare, e capisco chi ha paura e che non si presenta – fa sapere il presidente della Rap – ma stiamo facendo test e tamponi proprio per mettere in sicurezza l’azienda e per fare stare tranquilli i dipendenti e le loro famiglie. Chi è risultato negativo non c’è motivo che resti a casa”.
Nei piani della Rap c’è anche la chiusura di contratti con altre aziende private per coadiuvare le operazioni di raccolta. Al momento, le squadre private sul campo sono sette, un numero esiguo per la quantità di lavoro necessario per recuperare i ritmi normali di raccolta.
I disagi maggiori si registrano al momento nella zona dell’Uditore, a Mondello, e soprattutto a Partanna, dove nella giornata di sabato il traffico è stato bloccato dai sacchetti di immondizia abbandonati per strada.
E alle difficoltà nel reperire lavoratori si aggiunge la mancanza di mezzi pesanti quali pale meccaniche e escavatori nell’arsenale dell’azienda. Degli strumenti che sarebbero estremamente utili in una situazione di tale emergenza, come sottolineato dal responsabile aziendale della Fit Cisl Vincenzo Traina: “Mancano mezzi pesanti per aiutarci a prelevare i rifiuti, ma vorrei fare un plauso ai colleghi che anche stavolta non si stanno tirando indietro”.
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