di redazione
Nel corso della presentazione, sono
stati ricordati gli strumenti di microfinanza gia’ operativi,
assunti dalla Regione in questi ultimi mesi per agevolare
l’accesso al credito. Il microcredito per le famiglie, che ha
l’obiettivo di contribuire a combattere la poverta’ e l’esclusione
sociale attraverso l’erogazione di importi non superiori a 6 mila
euro, per famiglie in condizioni di particolare vulnerabilita’
economica o sociale. “Lunedi’ mattina – ha spiegato l’assessore –
partira’ da Catania una campagna di divulgazione capillare in
tutta la regione per incontrare sul territorio le realta’ sociali
interessata a questa misura”.
Il microcredito per le imprese che discende dall’accordo
stipulato nell’ambito dell’iniziativa Jeremie, promossa dalla
Commissione europea per favorire l’uso di strumenti di ingegneria
finanziaria per migliorare l’accesso al credito per le Pmi
mediante i fondi strutturali, dalla Regione siciliana con il Fondo
Europeo per gli Investimenti (Fei-Gruppo Bei).
Sono state anche illustrate le azioni finalizzate al
rafforzamento dei confidi siciliani, con l’inserimento nel Ddl
legge di stabilita’ regionale per il 2012 di misure per favorirne
i processi di patrimonializzazione; l’obiettivo e’ quello di
concorrere al contenimento dei costi d’accesso al credito delle
imprese, attraverso la concessione di prestiti subordinati da
parte dell’Assessorato regionale dell’Economia ai confidi.
Altro impegno di cui si e’ detto e’ la norma introdotta all’art.6
della l.r. n. 7/2012 che disciplina, innovandola, la
certificazione dei crediti vantati nei confronti della Regione e
degli enti locali da parte delle imprese, prevedendo la
sottoscrizione tra l’Assessorato regionale per l’economia e l’Abi
Sicilia di un protocollo di intesa con cui possono aderire le
banche e gli intermediari finanziari operanti in Sicilia.
“Un altro grosso nodo – ha spiegato Armao – deriva dal processo
in atto di credit crunch, che ha definito limiti stringenti al
riconoscimento delle garanzie consortili ai fini della mitigazione
del rischio di credito, imponendo nuove forme di intervento delle
politiche del credito, soprattutto nelle aree svantaggiate. E’
necessario,in tal senso, attivare un percorso virtuoso che investa
banche finanziatrici e Confidi. Le prime sono chiamate ad evolvere
verso piu’ accurati sistemi di valutazione del merito creditizio,
i secondi a spingersi verso configurazioni piu’ articolate (Banche
di garanzia collettiva fidi e intermediari finanziari di
garanzia). E’ necessario adottare misure per incentivarne lo
sviluppo favorendo concretamente i processi di rafforzamento
patrimoniale e di trasformazione e di sostegno al credito”.(Fine)
fi/sl
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