“Le censure mosse dal Commissario
dello Stato sulla norma che integra la dotazione finanziaria per
70 milioni del Credito d’imposta per gli investimenti, dopo
l’ampio successo dell’iniziativa (presentate oltre 915 istanze per
600 milioni di investimenti) sono artificiose e prive di
fondamento. Le attese e gli impegni di oltre 500 imprese vengono
cosi’ vanificati, inibendo lo sviluppo, mentre a Roma si
ipotizzano misure per la crescita del Paese che in Sicilia sono
gia’ praticabili”.
Cosi’ commenta l’assessore regionale per l’Economia, Gaetano
Armao, l’impugnativa operata dal Commissario dello Stato della
norma sul Credito d’imposta.
“La posta di bilancio alla quale si e’ ricorsi per dare copertura
finanziaria alla norma impugnata – spiega l’assessore – e’
assolutamente identica a quella su cui si sono rinvenuti i 120
milioni che ad agosto scorso (l.r. n.20/2011, art.2) hanno
finanziato il credito d’imposta: l’avanzo di amministrazione ai
sensi dell’art.3 l.r. 15/2001 e verso la quale non era stata
mossa, appena quattro mesi fa’, alcuna censura. E su questo nessun
chiarimento viene reso nel ricorso contro l’ultima delibera
legislativa”.
“Peraltro, – prosegue l’assessore – sull’avanzo di
amministrazione e sul suo accertamento si e’ pronunciata nel 2011
la Corte dei conti per la Regione siciliana che ha parificato il
bilancio regionale. Ed e’ su tale certezza che puo’ e deve
muoversi la Ragioneria generale nel dare la copertura finanziaria
ai disegni di legge. Parificazione che, certamente, non puo’
essere messa in dubbio nei suoi contenuti, tanto meno da altro
organo dello Stato; sono, pertanto, da ritenere a dir poco
inappropriati e superficiali gli apprezzamenti sul bilancio
regionale. E questo mentre la Regione siciliana viene individuata,
unica regione speciale, dalla Ragioneria generale dello Stato per
la sperimentazione in materia di armonizzazione di bilanci,
riconoscendo il percorso di risanamento intrapreso”.
“Se il governo nazionale – aggiunge l’assessore – vuole puntare
sulla crescita del sud, inizia col piede sbagliato. I dati
definitivi sulle istanze presentate per il Credito d’imposta
dimostrano quanto interesse e quante attese vi siano tra gli
imprenditori, siciliani e non”.
“Bloccare questa opportunita’, – conclude Armao – su cui molti
hanno fatto affidamento, significa privare la Sicilia di uno
strumento innovativo che ha trovato il gradimento del sistema
economico. Forse a Roma a qualcuno non e’ passata inosservata la
prospettata impugnativa del Bilancio dello Stato”.
fi/pn
051856 Gen 12 NNNN
(Regione Sicilia)
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