ROMA (ITALPRESS) – “Sono molto preoccupato per l’inizio della scuola. Non vedo quell’indirizzo chiaro, quelle indicazioni granitiche che servirebbero. Vedo invece che si delegano al territorio…”. Lo ha detto, in un’intervista al Corriere della Sera, Agostino Miozzo, ex Protezione Civile, coordinatore del Cts fino a marzo e poi per qualche mese consulente del ministro Patrizio Bianchi. Alle scuole, intende? “Ai presidi o alle scuole si delegano decisioni delicate che invece i ministri e il governo dovrebbero prendere in modo netto senza che possano essere interpretate o aggiustate”. Quali misure non la convincono? “Non si può dire: il distanziamento di un metro tra banchi è una misura preventiva, ma se non potete, non importa, basta la mascherina. O dire aprite le finestre per cambiare l’aria: sono indicazioni imprecise che non servono ai dirigenti per prendere decisioni. E sui trasporti: limite all’ottanta per cento della capienza. Bene ma chi controlla?”.
Quante possibilità ci sono che si torni in Dad? “Molte – ha concluso Migliozzo – se non si cambia subito strada. Mi dispiace, tra l’altro, che il dibattito sugli effetti nefasti della Dad sembra essere già superato. Come se fossimo convinti che alla scuola si possa far pagare ancora il prezzo di una nuova fase dell’emergenza”.
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