Covid, Aresu (Rinascimento) “L’infodemia crea confusione e paura”

ROMA (ITALPRESS) – “La cosa bellissima quando si sta con Vittorio Sgarbi è che tutti lo amano, per quanto qualcuno possa dire ‘è un po’ estremo’ o ‘troppe parolacce’. Siamo molto speranzosi”. Così Cristiano Aresu, vicepresidente di Rinascimento, movimento fondato da Vittorio Sgarbi. Aresu è stato intervistato da Claudio Brachino per la rubrica “Primo Piano” dell’Agenzia Italpress.
“È nato tutto da un coraggio estremo di Vittorio Sgarbi, il nostro presidente”, ha spiegato Aresu, che ha fatto il punto sulle origini di Rinascimento, sul futuro e sulla sua esperienza. “Prima – ha evidenziato – stavo con Fratelli d’Italia. Se ho scelto di passare con Sgarbi è perché ho avuto sempre una grande ammirazione, oltre che per il suo intelletto e per la sua libertà, per la grande coerenza, una coerenza che credo oggi serva tanto all’Italia”.


Il vicepresidente di Rinascimento ha spiegato qual è la linea in tema di vaccini e green pass. “Noi non siamo contro il vaccino – ha sottolineato -, anche perché i vaccini nell’arco degli anni hanno salvato molte vite. Siamo, però, per la libertà. A mio avviso – ha continuato – le persone sono spaventate per un motivo: grazie o per colpa di quella infodemia, si è creata molta confusione, cioè ogni notizia è vera quanto è contraria”. “Se un cittadino è spaventato – ha aggiunto -, non spaventiamolo di più, non andiamo a obbligarlo per cercare di far fare qualcosa che non vuole. Cerchiamo di accompagnarlo in maniera consapevole”. Secondo Aresu, il green pass è “un po’ forzato” e ha messo “la libertà un po’ in disparte”. C’è chi dice, invece, che grazie al green pass si è liberi di fare ciò che si faceva prima. “E’ questo il problema – ha detto – perché non è grazie al green pass, ma grazie all’obbligatorietà del vaccino”. “Le persone che non vogliono essere vaccinate sono giustificate: se l’Ema vuole prendersi del tempo, perché non lo può fare il cittadino?”, ha aggiunto.


Per Aresu, il suo è un “partito tradizionale”. “C’è stato un cambiamento – ha ricordato – tra prima Repubblica e seconda Repubblica. La prima è stata demonizzata. Poi non c’è stato più un partito, tutti movimenti. In realtà quei partiti, che erano fatti di tanti uomini e non solo dello scandalo, hanno dato tante certezze all’Italia. Noi vorremmo – ha spiegato – riprendere ciò che di buono ci ha insegnato la prima, ciò che di brutto ci ha insegnato la seconda e fondarne una terza”.