Corsa al vaccino in Sicilia, entro settembre disponibile per tutti
La luce in fondo al tunnel della pandemia, che continua a mietere molte vittime in Italia e nel mondo, è il vaccino. E’ stato calcolato che dall’inizio dell’emergenza un italiano ogni 36 è stato già contagiato dal virus.
La corsa è già iniziata, la Gran Bretagna, bruciando tutti sui tempi inizia la prossima settimana con un’imponente campagna vaccinale, in Europa e in Italia aspettiamo gennaio.
Nel nostro Paese il Piano vaccinale anti-Covid prende forma e il suo obiettivo è già stabilito: entro la fine dell’estate tutti gli italiani che lo vorranno potranno essere vaccinati.
Per la somministrazione saranno coinvolti pediatri, medici di base e farmacisti e sarà «gratis e per tutti».
Per raggiungere l’immunità di gregge un ruolo importante sarà svolto da “una campagna di comunicazione massiva, con la quale si punta a far superare le remore di una parte dei cittadini” come spiega il Commissario Arcuri.
Tra febbraio e marzo la popolazione più anziana (gli over 80) dovrebbe essere già coperta dal vaccino e questo scongiurerebbe un’altra impennata di decessi nel caso di una ipotetica terza ondata.
“Il vaccino è innocuo e sicuro. Vaccinando almeno il 60 per cento della popolazione otterremo quella che si chiama immunità di gregge“. Spiega Antonio Cascio, Direttore dell’Unità operativa di Malattie Infettive del Policlinico “Giaccone” e docente di Malattie infettive all’Università di Palermo.
Cascio, in un’intervista al Giornale di Sicilia, insiste sull’opportunità di fare il vaccino anche nei soggetti che hanno sviluppato l’infezione: “Chi ha avuto questa malattia, in linea di massima, produce gli anticorpi ma quanti e per quanto tempo durano non è chiarissimo, quindi fare un vaccino che peraltro è innocuo e sicuro, è importante”.
Sui timori che l’Isola non sia in grado di gestire la campagna vaccinale di massa rassicura: “Per quanto riguarda le vaccinazioni, la Sicilia è una regione modello. Sotto questo punto di vista, è sempre stata all’avanguardia, ha fatto un po’ da apripista per allargare l’offerta vaccinale a certe classi di popolazione. Non credo che in Sicilia ci saranno dei ritardi rispetto alle altre regioni italiane” conclude.
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