Assolto dalla corte d’appello di Palermo l’ex deputato regionale Roberto Clemente (Pid) dall’accusa di corruzione elettorale. In primo grado aveva avuto 6 mesi.
Lieve riduzione di pena per il coimputato Salvatore Ingrassia, difeso dall’avvocato Giuseppe Gerbino: da 8 mesi del primo grado ha avuto 6 mesi.
Confermata la condanna a 8 mesi, invece, di Antonio Fiorentino. Come Clemente anche Ingrassia e Fiorentino erano imputati di corruzione elettorale.
Il processo è una tranche di un procedimento penale su presunti casi di corruzione elettorale che, nel 2015, sfociò in diversi arresti. L’inchiesta coinvolse 28 persone tra cui l’ex deputato regionale Nino Dina che, nel 2015, presiedeva la commissione Bilancio all’Ars.
Con Clemente e Dina finirono agli arresti domiciliari anche l’ex parlamentare di Grande Sud Franco Mineo e Giuseppe Bevilacqua, personaggio centrale dell’inchiesta che fallì per una manciata di voti l’elezione al consiglio comunale di Palermo ma che, secondo l’accusa, avrebbe cercato di far fruttare il ‘tesoretto’ nella successiva campagna elettorale per le regionali.
Il metodo Bevilacqua non era molto dispendioso. “150 euro per trenta voti”, spiegava in un’intercettazione. Praticamente 5 euro a voto. Secondo la Procura, Bevilacqua avrebbe utilizzato per la sua campagna elettorale per le comunali 2012 anche i generi alimentari del “Banco opere di carità”.
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