Corruzione ai Monopoli, chieste pene per 15 anni. Tra gli imputati l’ex assessore di Giardinello Giovanni Polizzi
Pene per quasi 15 anni di carcere complessivi sono state chieste dal pm di Palermo Sergio Demontis nel processo a sei tra imprenditori e funzionari dei Monopoli di Stato accusati, a vario titolo, di c…
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di redazione
Pene per quasi 15 anni di carcere complessivi sono state chieste dal pm di Palermo Sergio Demontis nel processo a sei tra imprenditori e funzionari dei Monopoli di Stato accusati, a vario titolo, di corruzione aggravata, abuso d’ufficio e falso. Secondo gli investigatori, per accelerare l’iter di rilascio delle concessioni per l’apertura di sale gioco alcuni prestanome dei boss di Cosa nostra ‘offrivano’ ai funzionari dei Monopoli vacanze, escort e cene. La corruzione funzionava anche per conoscere in anticipo i controlli che l’ente aveva intenzione di fare: i funzionari corrotti in cambio di una cena o di elettrodomestici, facevano sapere ai titolari dei centri che stavano per scattare gli accertamenti. Per Salvatore Magno, ex vicedirettore, il pm ha chiesto tre anni di carcere, cinque per Giovanni Polizzi di Giardinello, funzionario regionale dei Monopoli di Stato, tre anni e sei mesi per l’imprenditore delle sale bingo Michele Spina, imparentato col re dei supermercati Sebastiano Scuto, accusato di mafia. Per Francesco Casarubea, l’ex amministratore della Sala Bingo Las Vegas di Palermo, una delle più grandi d’Europa, il pm ha chiesto due anni e sei mesi, un anno e mezzo per Charles Maenza, che puntava a una licenza per aprire delle rivendite di tabacchi in provincia di Palermo, sei mesi per Giuseppe Cusimano.