Coronavirus Sicilia, dati di ieri i migliori di sempre: si inizia a sperare

Coronavirus Sicilia. Il segno meno davanti al dato “attuali positivi” è la prima vera buona notizia che arriva sul fronte dei numeri che segnano l’andamento dei dati in Sicilia. Ieri si sono registrati 48 casi in meno rispetto al giorno precedente e -40 pazienti sono usciti dall’isolamento domiciliare, mentre continuano a diminuire le persone ricoverate, per non parlare degli 81 guariti, sempre nelle ultime 24 ore.

I siciliani si stanno comportando bene e i numeri vanno ben oltre le più rosee previsioni se si pensa all’indomani del grosso esodo dal nord che si è verificato a fine marzo, anche se la previsione del “contagio 0” entro il 30 aprile sembra non essere un obiettivo alla portata.

Il numero che purtroppo non accenna a scendere in modo considerevole è quello dei deceduti, ancora ieri se ne contavano +415 a livello nazionale, e in Sicilia abbiamo raggiunto i 224 decessi dall’inizio delle rilevazioni.

Coronavirus Sicilia: il primato per il più basso indice Ro va all’Isola

Ma la vera notizia è che la Sicilia vanta il primato del più basso indice Ro, l’erre con zero, ovvero la riproduzione di base, cioè il numero medio di infettati da un individuo positivo. La rilevazione emerge da uno studio firmato dall’Istituto superiore di sanità e dalla Fondazione Bruno Kesler.

Nelle 15 regioni analizzate sulla base di dati di “sufficiente qualità”, la Sicilia con lo 0,34 ha il dato migliore, mentre l’Emilia Romagna con lo 0,71 ha il dato peggiore.

Se si pensa che  tra il 10 marzo e il 25 marzo l’erre con zero è passato da 2-3 a 1 in tutta Italia ci si rende conto di che la strada intrapresa è sicuramente quella giusta, ma tutto dipenderà soprattutto da come affronteremo la fantomatica “fase 2”, la più delicata, quella che segnerà la vittoria sul virus o un rovinoso passo indietro.

Attendiamo adesso la conferenza stampa, prevista per sabato prossimo, del premier Conte il quale illustrerà nel dettaglio cosa prevederà la fase 2, quali restrizioni saranno superate e quali gli accorgimenti che dovremo continuare ad adottare.  E se un ritorno alla normalità sembrava lontanissimo adesso è lontano ma auspicabile.