Coronavirus, la curva continua a salire ma l’indice RT è stabile
ROMA (ITALPRESS) – Il coronavirus corre, meno delle scorse settimane ma la curva della diffusione è ancora in crescita, l’indice Rt è fermo a 1.7 e la sanità rischia di andare in crisi in molte regioni, per questo non bisogna abbassare la guardia.
Questo è quanto emerso dalla conferenza stampa di oggi del presidente del presidente dell’Istituto Superiore della Sanità, Silvio Brusaferro, e del presidente del Consiglio Superiore di Sanità, Franco Locatelli, che si è svolta al ministero della Salute, per illustrare l’andamento del virus. “La curva ci mostra una Europa sempre più omogenea con la circolazione del virus cresciuta in maniera significativa – ha detto inizialmente Brusaferro -. Nel dettaglio il valore a 14 giorni abbiamo un numero piuttosto alto in questo periodo di riferimento. Da punto di vista della differenza delle regioni ci sono differenze importanti. Come comuni abbiamo un’Italia molto ricca di casi ed è omogenea”.
“In tutto il paese – ha proseguito – la crescita di incidenza è molto significativa in alcuni casi abbiamo 1000 casi ogni 100mila abitanti. Anche la curva della resilienza, ossia l’incidenza sul sistema sanitario, è molto ripida e si avvicina alle soglie critiche di emergenza. Soglie definite critiche rispetto alla capacità di far fronte a tutto il bisogno di salute”. Una criticità dovuta all’avvicinarsi al 30% dei posti letto di terapia intensiva occupati e del 40% ordinari. Dato che “in due regioni del paese hanno occupazione dei posti letto sopra al 30% e altre molto vicino. Una di queste regioni è significativamente popolosa, dotata di terapie intensive, con alcune aree territoriali interne meno sotto pressione”, come ha sottolineato Locatelli, mentre Brusaferro ha ricordato che “allo scenario che abbiamo descritto la situazione si sta complicando e in alcune situazioni la soglia del 40% è stata superata, di fatto quasi tutte le regioni sono classificate verso un rischio alto e in tendenza verso l’alto, quindi oltre a misure individuali sono necessarie misure sociali per ridurre i contatti il più possibile”.