Coronavirus, Conte “Senza misure la curva sfugge di mano”
ROMA (ITALPRESS) – “Tutte le misure messe in campo rispondono alla necessità di tenere sotto controllo la curva dei contagi e mitigare la diffusione della pandemia. Siamo pienamente consapevoli che si tratta di misure severe ma le riteniamo necessarie per contenere i contagi, diversamente la curva epidemiologica è destinata a sfuggire completamente di mano”.
Lo ha detto il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, nel corso del question time alla Camera, sottolineando come tutelando la salute pubblica c’è maggiore possibilità di preservare anche il tessuto economico del Paese. “Ridurre le occasioni di contagio in questo momento rappresenta l’unica possibilita’ che abbiamo da un lato per consentire la tenuta del sistema sanitario, dall’altro scongiurare un lockdown generalizzato che danneggerebbe in misura maggiore l’economia del Paese. In Italia – ha spiegato – nonostante le misure adottate la diffusione del contagio ha raggiunto un picco massimo di 21.994 casi ieri e si osserva un progressivo peggioramento dell’epidemia segnalato ormai da 12 settimane. Allo stato, l’epidemia in rapido peggioramento risulta compatibile a livello nazionale con lo scenario di tipo 3, una volta elaborato il quadro delle nuove misure contenute nel dpcm, il ministro della Salute ha inviato la bozza al Cts sollecitando un parere degli esperti. Il Cts lo stesso giorno, leggo letteralmente, dopo ampia analisi condivide i provvedimenti formulando alcune limitate osservazioni che il governo ha recepito”.
Il Dl Ristori contiene “5,4 miliardi in termini di indebitamento netto, è soprattutto concentrato sui contributi a fondo perduto per le attività che subiranno un impatto più negativo. Le imprese riceveranno un ristoro con la stessa procedura gia’ utilizzata dall’Agenzia delle Entrate con il dl Rilancio”. Conte ha infine spiegato che all’interno del decreto sono stati predisposti un insieme di interventi volti a rafforzare la risposta sanitaria all’emergenza epidemiologica. Sono stati stanziati 30 milioni per favorire la somministrazione di tamponi rapidi presso i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta.