di redazione
L’Europa sara’ ancora il perno su
cui far ruotare lo sviluppo dell’intera regione mediterranea “se
ripartira’ dalla ricchezza delle sue diversita’. Occorre, pero’
un’inversione di tendenza e discontinuita’ nelle politiche degli
stati membri mediterranei per far cambiare rotta all’Ue, sia
rispetto alle sue scelte interne che rispetto ai paesi vicini. Se
persistera’ nel dare continuita’ sostanziale ai fattori della
crisi, se sosterra’ gli speculatori invece della crescita, se si
assoggettera’ ai poteri incontrollabili della finanza senza
confini, allora sara’ rifiutata come modello dalla nuova realta’
mediterranea”. Lo ha detto il presidente della Regione siciliana,
Raffaele Lombardo, aprendo i lavori del “Forum interistituzionale
– Quali nuove politiche europee di fronte ai cambiamenti nel
Mediterraneo e nel Mondo'” in programma oggi e domani a Palazzo
Abatellis nell’ambito delle manifestazioni per i 66 anni
dell’autonomia siciliana.
Primo banco di prova sugli orientamenti delle istituzioni europee
saranno le decisioni che saranno assunte nei prossimi giorni a
Bruxelles sulle risorse da destinare alle principali politiche per
il periodo 2014/20.
“Temiamo – ha detto Lombardo – che le risposte che l’Europa si
accinge a dare saranno inadeguate alle aspettative che si nutrono
a sud. Si vuole destinare soltanto poco piu’ del 2% della politica
di coesione alla cooperazione territoriale transnazionale e poche
briciole alla prossimita’ mediterranea. Degli oltre 1.100 progetti
presentati sul principale programma mediterraneo della politica di
prossimita’, con oltre 7.000 partner, in gran parte della riva
sud, soltanto 40 potranno essere finanziati con i troppo esigui
fondi fin qui destinati. Allora l’Europa deve scegliere se andare
incontro a quelle societa’ civili diventate motori del cambiamento
e del processo di democratizzazione o se riproporre la scorciatoia
dei rapporti bilaterali tra i governi, dei soliti grandi affari
con le solite grandi imprese riprendendo un metodo sostanzialmente
neocolonialista. Esiste la vera alternativa della rete dei
partenariati diffusi, che ammontano gia’ a migliaia e che possono
essere la base su cui far sorgere una nuova politica
euromediterranea.
Domani sara’ presentata la proposta della Commissione per la nuova
politica di prossimita’ 2014/20. Occorre sostenere con almeno il
10% della Politica di coesione la cooperazione territoriale
transnazionale e destinarne almeno la meta’ al Mediterraneo e
dotare con almeno il 10% dei fondi destinati alla prossimita’ i
programmi multilaterali di bacino per il Mediterraneo. Cosi’, si
favoriscono i partenariati da utilizzare come base di una
macroregione mediterranea, capace di darsi una propria strategia
integrata”.
“Da parte sua – ha concluso Lombardo – la Sicilia prosegue il
lavoro insieme a tutte le regioni e le istituzioni mediterranee,
consolidando i rapporti, a partire da quelli umani e culturali,
con i premi Al Idrissi e con l’Osservatorio per il dialogo
interreligioso”. I lavori proseguiranno domani, dalle 9,30 sempre
a palazzo Abatellis e si concluderanno con la cerimonia di
consegna dei premi Al Idrissi.
sl
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