La Sicilia non intende rinunciare all’Ismett, centro d’eccellenza per i trapianti nato dalla partnership internazionale fra la Regione, attraverso l’Arnas Civico di Palermo e l’University of Pittsburgh medical center (Upmc). La convenzione tra la Regione e l’Ismett scade a fine marzo. Il governatore Crocetta, spiega che “la Regione sta lavorando in totale sinergia col governo nazionale per sbloccare la vicenda relativa alla convenzione in scadenza”.
Ma sul rinnovo è in corso un braccio di ferro tra il duo Crocetta-Borsellino che vorrebbe rivedere al ribasso il costo della convenzione con l’università americana, e l’ala renziana capeggiata da Faraone-Delrio che preme per la firma alle condizioni attuali.
“C’è già stata una conferenza di servizi qualche giorno fa – ha dichiarato Crocetta – con i rappresentanti privati e pubblici dell’azienda, alla presenza dei dirigenti del ministero e dell’assessorato alla Salute. Sono stati analizzati il piano tariffario fino al 2017, le prospettive dell’istituto per gli anni successivi e la questione relativa al rapporto tra Ismett e Università di Pittsburgh”.
“Noi e il governo nazionale esprimiamo una valutazione estremamente positiva sull’Istituto, considerata una struttura a livello mondiale nel campo dei trapianti – prosegue Crocetta – e la Regione non intende rinunciarci. Abbiamo già inviato la documentazione a Roma per le valutazioni di merito, saranno fatte in tempi rapidi. Noi siamo pronti a sottoscrivere la convenzione, occorre definire alcuni aspetti relativi al rapporto con Pittsburgh, saranno chiariti dal ministero della Salute”.
Che la vicenda nasconda una guerra sotterranea è confermato dall’intervento del Presidente della commissione Sanità all’Ars, Giuseppe Digiacomo: “L’Ismett è un centro di eccellenza che fa registrare grandissimi meriti e, sotto molti punti di vista, è un fiore all’occhiello della sanità siciliana. Ma non si possono usare due pesi e due misure: l’istituto pubblichi tutti i dati relativi a procedure interne, stipendi, bonus e indennità di manager e medici, così come fanno le altre strutture sanitarie. Non si possono ricevere soldi pubblici e poi amministrarli come fossero fondi privati. L’istituto si adegui ai percorsi di pubblicità e trasparenza attivati dalle altre realtà sanitarie convenzionate con la Regione. Ci aspettiamo chiarimenti su questi e su altri punti relativi alla vita interna dell’Ismett, – conclude Digiacomo – e naturalmente ci aspettiamo che questi chiarimenti arrivino sul tavolo della commissione Sanità dell’Ars oltre che della commissione d’inchiesta da me istituita, prima del rinnovo della convenzione.
I giochi sono ancora aperti.
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