Cronaca

Controlli Zootecnia Sicilia, verifiche funzionali degli allevamenti

Controlli Zootecnia Sicilia. Ripartono i controlli funzionali degli allevamenti, da  latte e da carne e le attività di gestione dei Libri genealogici nel territorio  della Regione Siciliana, mediante la contrattualizzazione dei primi controllori  funzionali ex Associazione regionale allevatori siciliani (Aras), che a seguito  del fallimento avvenuto nel 2017, erano stati licenziati e posti in cassa  integrazione.

Si tratta complessivamente, al momento, di 27 soggetti di cui: 6  unità di personale tecnico amministrativo e 21 controllori zootecnici.
In meno di un anno, il governo Musumeci, per il tramite dell’Istituto  sperimentale zootecnico per la Sicilia, in partnership con l’Associazione  italiana allevatori, con il Corfilac, il Corfilcarni e l’Università di Palermo,  ha attivato un nuovo sistema di supporto alle aziende zootecniche siciliane per  dare i servizi di rilevazione dati, finalizzati al miglioramento delle  performance produttive e riproduttive degli animali, attraverso l’applicazione  delle regole e degli standard internazionali di settore.

Controlli Zootecnia Sicilia: riforma che inciderà profondamente sulla qualità dei prodotti

Si tratta di una vera  e propria riforma che inciderà profondamente sulla qualità dei prodotti  zootecnici della nostra Regione, garantendo la sicurezza e il benessere negli  allevamenti e tutelando imprese e consumatori.
Abbandonati da anni, a seguito del fallimento dell’Aras, erano state  fortemente ridotte tutte le attività connesse ai controlli funzionali degli  allevamenti siciliani, che rappresentano la condizione necessaria per l’iscrizione degli animali nei rispettivi libri genealogici, attestandone di
fatto il valore e la possibilità di miglioramento genetico.

La forte  limitazione del servizio, in questi anni, ha determinato un grave nocumento per  l’intero patrimonio zootecnico siciliano, che conta un patrimonio di circa  290mila capi e 2.500 aziende zootecniche, poiché in mancanza di questi  controlli le aziende si sono ritrovate a perdere: il valore, la genetica e i  premi comunitari, ai quali di fatto non potevano più accedere.

“La Sicilia oggi – afferma l’assessore per l’Agricoltura, Edy Bandiera – é la  prima regione d’Italia che riattiva questo servizio, da protagonista,  attraverso un proprio ente vigilato. Abbiano ritenuto assolutamente strategico  costruire un sistema di governance nuovo, il primo a livello nazionale, con le  migliori risorse tecniche e scientifiche di cui la Sicilia dispone, per non  disperdere, anzi valorizzare, sempre più, tutto il nostro patrimonio zootecnico  e le razze autoctone siciliane”.

Redazione

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