Con il progressivo aumento della diffusione epidemica da Covid-19, è stato rafforzato, su esplicita richiesta del ministro della Salute, Roberto Speranza, il dispositivo dei Carabinieri dei Nas dedicato al controllo dei servizi devoluti all’ospitalità e alla cura delle persone anziane che si trovano in condizione di particolare vulnerabilità fisica, in ragione dell’età e della sussistenza di pregresse patologie.
Nell’ultima settimana, d’intesa con il Ministero della Salute, pertanto, è stata realizzata un’intensa campagna di verifiche che ha portato all’esecuzione di 232 ispezioni presso strutture sanitarie e socio-assistenziali, quali Residenze Sanitarie Assistite e di lungodegenza, case di riposo, comunità alloggio, con la finalità di accertare la regolare attuazione delle misure di contenimento e prevenzione alla diffusione epidemica e, nel contempo, individuare eventuali situazioni di insufficiente erogazione di servizi assistenziali e di mancato possesso dei titoli abilitativi professionali da parte degli operatori, propedeutici a episodi di omessa custodia e maltrattamento.
In 37 strutture sono state riscontrate irregolarità, contestando, complessivamente, 59 violazioni, di cui 9 penali e 43 amministrative, deferendo all’autorità giudiziaria 11 persone e segnalandone ulteriori 42.
In particolare, gli esiti hanno evidenziato 24 violazioni in materia di misure di prevenzione alla diffusione da Covid-19 (pari al 40% complessivo delle irregolarità riscontrate), riconducibili all’assenza di piani preventivi anti-Covid e, in 9 episodi, alla loro mancata attuazione, come l’individuazione di percorsi e aree dedicati, le modalità di gestione dei casi e di comunicazione all’autorità sanitaria, la programmazione delle fasi di pulizia e sanificazione, le prescrizioni per l’accesso dei visitatori in condizioni di sicurezza.
Oltre ai controlli tesi a tutelare la salute degli anziani e disabili esposti a potenziale rischio di contagio da Covid-19, le verifiche hanno evidenziato anche 35 irregolarità inerenti al livello di assistenza fornita agli ospiti e l’adeguatezza strutturale dei locali, individuando operatori privi di adeguata qualifica professionale, presenza di un numero superiore di anziani rispetto al limite previsto e carenze igieniche nella preparazione dei pasti.
In 4 situazioni sono emerse criticità particolarmente gravi tali da richiedere un immediato provvedimento di sospensione dell’attività assistenziale.
Come in Sicilia, dove a seguito di un controllo effettuato alcuni giorni fa dai Carabinieri del Nas di Ragusa, collaborati dai colleghi di Siracusa, il Direttore dell’Ufficio Attività Produttive del Comune di Siracusa ha disposto la chiusura di una casa di riposo per anziani.
Il motivo è perché la struttura è risultata priva dell’autorizzazione amministrativa, del certificato di agibilità e destinazione d’uso e del piano di autocontrollo alimentare.
I sei ospiti della struttura faranno ora rientro nei rispettivi nuclei familiari o saranno trasferiti in altre idonee strutture assistenziali. Il valore dell’infrastruttura ammonta a circa 150 mila euro.
Tra le province di Palermo e Trapani sono state invece individuate 3 strutture alle quali sono state contestate violazioni relative all’omessa adozione di misure organizzative di prevenzione dal contagio del Covid-19, in particolare per la mancanza di adeguate informazioni per gli ospiti ed i visitatori circa le modalità di comportamento e l’assenza di dispositivi di sanificazione.
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