Controlli allo Zen di Palermo, chiusa una taverna abusiva

Non si attenua la pressione della Polizia di Stato allo “Zen 1”, teatro nelle scorse settimane di una sparatoria che ne ha insanguinato le strade. 

La Polizia di Stato, che ha fatto luce sul delitto arrestando i membri del commando che aveva sparato ai rivali e ricollegando quanto accaduto a fibrillazioni interne al tessuto criminale lì operante, ha avviato una strategia di intensivi interventi a tutto campo che ha, cioè, la pretesa di incidere su più fronti di legalità, nella convinzione che, allo “Zen 1”, il colpo di pistola, sia stato soltanto l’ultimo e più violento step di una illegalità diffusa. 

Ne sono dimostrazione gli esiti di due recentissime operazioni di polizia. Nel primo caso, si è pervenuti  all’ arresto, nella flagranza dei reati di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, di N. R., 47enne pregiudicato palermitano.

I poliziotti del Commissariato di P.S. “San Lorenzo” e dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico,  dando seguito ad attività info-investigative, sono intervenuti presso l’abitazione dell’uomo, in via Fausto Coppi, per effettuare una  perquisizione.

Sin dalle prime battute, N.R., pregiudicato per reati specifici in materia di stupefacenti, ha mostrato segni di insofferenza al controllo, insospettendo oltre misura gli agenti. 

La perquisizione ha dato esito positivo, infatti, occultata nel cavedio degli scarichi fogniari all’interno del bagno, gli agenti hanno rinvenuto un sacchetto in plastica contenente: n.259 dosi di sostanza stupefacente del tipo hashish, n.3 panetti della stessa sostanza ed una banconota da 20 euro.

La droga, circa 600 grammi, ed il denaro ritenuto provento dell’attività di spaccio, sono stati  posti sotto sequestro.

L’uomo, che ha ammesso la responsabilità della detenzione della droga, è stato arrestato nella flagranza di tale reato ed è stato condotto presso la locale Casa Circondariale di Pagliarelli “Antonio Lorusso”. 

Attività illecita di somministrazione di bevande

Nel corso delle indagini svolte in seguito al tentato omicidio, gli agenti si sono imbattuti in un fabbricato in lamiera che ha destato stupore e curiosità, in relazione alla sua  destinazione d’uso. Servizi e riscontri svolti dai poliziotti della Divisione di Polizia Amministrativa e Sociale della Questura hanno accertato che fosse in realtà un’attività di somministrazione di bevande, gestito da un uomo con l’ambizione di farne una sorta di pub.

Al suo interno, infatti, il gestore, che per tanti anni aveva svolto il servizio di raccolta rifiuti, aveva scelto di adottare un arredamento quanto meno “sui generis”, facendo ricorso a centinaia di suppellettili, certamente recuperate durante la sua attività lavorativa, accumulate ed ammassate in una malriuscita e, per altro antigienica,  ostentatazione da collezionista.

In questo spazio, reso ancor più angusto dalle numerosissime cianfrusaglie, erano presenti due top in muratura, decine di bicchieri in vetro, due banconi frigo industriali contenenti birre e bevande analcoliche che l’ottantenne rivendeva per la somministrazione agli avventori, in assoluta clandestinità,  essendo sprovvisto di qualsiasi titolo autorizzatorio.

L’attività commerciale è stata ovviamente sequestrata ed all’uomo sono state contestate violazioni che comporteranno sanzioni la cui “forbice” è compresa tra 4000,00 e 24000,00 euro.

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