Federconsumatori Sicilia prende atto, con soddisfazione, che alcune delle sue richieste di correzione al decreto regionale sui contributi contro il caro mutui sono state rapidamente accolte, anche a seguito di una onesta e cordiale interlocuzione tra Federconsumatori e Irfis.
Il Governo regionale ha modificato il requisito discriminatorio della cittadinanza italiana e ha ammesso ai contributi anche coloro che hanno dovuto sospendere il mutuo.
Per quanto riguarda gli eventuali reati commessi dai richiedenti, invece, il Governo non ha annunciato modifiche, mentre per quanto riguarda i nostri forti dubbi in merito alla privacy dei soggetti in graduatoria, Irfis afferma che sta lavorando alla soluzione, che attendiamo rispettosamente prima di avanzare un commento.
Dalla stampa, e da simulazioni effettuate da noi stessi, sono invece emersi diversi problemi di accesso alla piattaforma dell’Irfis durante il giorno di apertura, cioè il 7 febbraio: la piattaforma, in pratica, è andata in sofferenza e ha funzionato a singhiozzo per le prime ore.
La presidentessa dell’Irfis, Iolanda Riolo, ha specificato che il 7 febbraio non era un “click day”, perché la piattaforma resterà aperta fino al 29 febbraio. Ma in realtà non è del tutto vero: in caso di parità di ISEE, infatti, il contributo viene erogato secondo l’ordine cronologico di presentazione della domanda.
“L’assalto alla piattaforma era sinceramente prevedibile – afferma il presidente di Federconsumatori Sicilia, Alfio La Rosa – anche perché non è un fatto per nulla nuovo: dal COVID in poi, infatti, l’Italia ha scoperto che è possibile usare Internet per evitare le file agli sportelli, ma non ha ancora capito che adesso bisogna evitare le file ai server”.
Federconsumatori, comunque, continua a ritenere che fornire aiuto economico ai siciliani in difficoltà con il mutuo sia una misura utile a mitigare i problemi di indebitamento dei nostri concittadini e spera che, come crede la presidentessa Riolo, l’effettiva erogazione del contributo possa avvenire realmente entro un paio di mesi.
Per quanto riguarda la questione privacy della graduatoria, invece, Federconsumatori continua a mantenere un occhio ben vigile: “Una grossa parte delle richieste di assistenza che ci arrivano – conclude La Rosa – nasce da problemi causati dai call center selvaggi. Non vorremmo che le prossime file fossero proprio ai nostri sportelli”.
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