Contrabbando di carburante a Gela, ordinanze e sequestro

Un’ordinanza di misure cautelari personali, emessa dal Gip di Gela, nei confronti di 3 persone accusate, insieme ad altre 10, di aver costituito “un’associazione a delinquere, con base operativa a Gela e ramificata su tutto il territorio isolano, finalizzata al contrabbando e alla miscelazione abusiva di prodotti energetici” è stata eseguita dai militari del gruppo di Gela della Guardia di Finanza e personale appartenente al gruppo operativo regionale antifrode dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.

I tre indagati sono: Damiano Sciuto, 31 anni di Catania, considerato la mente dell’organizzazione criminale; il suo braccio destro Daniele Borchio, 53 anni, di Caltagirone; e Alessandro Caldarera, 51 anni, titolare del sito di stoccaggio.

L’organizzazione faceva arrivare gasolio di scarsa qualità dai Balcani, in particolare da Slovenia e Croazia. Non pagava le accise di importazione, con l’impegno di versare il dovuto e l’Iva quando le autobotti sarebbe arrivato a destinazione ad Augusta.

Il carburante invece veniva dirottato a Gela dove avveniva il prodotto era miscelato con diluenti utilizzati per la produzione di vernice. L’indagine ha fatto emergere un’evasione di quasi mezzo milione di euro.

L’indagine è partita nell’estate del 2019, quando le forze dell’ordine sequestrano cinque autocisterne utilizzate dai criminali per consegnare il gasolio miscelato ai distributori compiacenti.

I militari hanno eseguito anche il sequestro preventivo diretto di tre società di Misterbianco (CT), Augusta (SR) e Gela (CL).

Secondo l’accusa, gli indagati avrebbero creato “un collaudato meccanismo di frode, tanto semplice quanto redditizio, che ha permesso rapidi guadagni in tempi relativamente brevi a danno della parte commerciale sana del settore, nonché degli automobilisti in genere“.

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